La Musica In Francia Nel XIX Secolo

 

 

Contesto Storico e Socio-Culturale

 

 

Nel sec XIX, anche in Francia si diffonde il concetto del Romanticismo che verrà espresso con la musica o altre manifestazioni artistico-culturali, ma in modo diverso, ovvero…più alla francese; per usare una loro stessa terminologia “più superfisiel” (superficiale). Il temperamento francese è infatti più portato a non esagerare nelle cose e di queste, cogliere soltanto la parte più divertente o meglio, più mondana evitando che lo spirito “fanatico” o troppo “impegnato” oltrepassi i limiti del buon gusto, della misura e delle buone maniere.
 
In questo periodo troviamo a Parigi, una grande quantità di correnti musicali tutte derivanti l’una dall’altra in un continuo gioco di reciproche influenze; è la Francia della Belle Epoque (la Bella Epoca) in cui la gente, evitando volutamente i problemi di carattere sociale, si vuole godere la vita in uno sfavillio di luci, colori e musica che fanno da coreografia a questo particolare momento.

 

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l’800 e il ‘900 Musicale Francese

 

Personaggi

 

Daniel Francois Esprit Auber

 

(Caen 29 gennaio 1782 – Parigi 13 maggio 1871)

 

Discepolo di Cherubini compose 50 Opere di carattere gaio tra cui, “La Muta dei Portici” (che lascia presagire il futuro “Grand Operà” ) e “Fra Diavolo” di cui ricordiamo il famoso passaggio: ”Quell’uom dal fiero aspetto ecc.”. Dopo il 1830, si afferma il “Grand Operà” che dominerà il teatro francese per più di vent’anni; esso può essere considerato un’evoluzione dell’”Operà Comique” e tratta argomenti pseudo storici e passionali. Il più grande nome legato a questo genere è quello di:

 

Giacomo Meyerbeer

 

(Vogelsdorf 5 settembre 1791 – Parigi 2 maggio 1864)

 

Terminati gli studi sotto la guida dell’abate Vagler, venne in Italia ma per finire si stabilì definitivamente a Parigi che divenne la sua seconda Patria; fra i suoi capolavori ricordiamo “Il Profeta” e “La Stella del Nord”. Alcuni elementi dell’Opera Comique e del Grand Operà si fusero nella seconda metà del sec. dando vita al “Dramma Lirico” di cui il massimo rappresentante fu:

 

Charles Gounod

 

(Parigi 17 giugno 1818 – Saint-Cloud 18 ottobre 1893)

 

Durante un soggiorno a Roma, si appassiona al genere sacro; ebbe una crisi religiosa e compose la famosa “Ave Maria” realizzata su un tema di J.S.Bach oltre che “Oratori” e “Messe”. Per il teatro scrisse tra l’altro “Faust” e “Romeo e Giulietta”.

 

 

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Nell’opera “Fra Diavolo” dal quale è tratto il celeberrimo motivo che vi presentiamo (“Quell’ uom dal fiero aspetto”), vengono esaltate le gesta di un personaggio realmente esistito, un brigante del centro Italia chiamato appunto: Fra Diavolo
 
Il personaggio dell’opera, visto da Auber, viene descritto come una figura simpatica di gentiluomo cavalleresco; purtroppo la realtà era alquanto diversa poiché a quanto pare, quest’uomo altro non era che un volgare bandito senza scrupoli, capace di uccidere il suo prossimo per pochi denari.

 

Tito Gobbi - Fra Diavolo

 

Fra Diavolo - Quell'Uom Dal Fiero Aspetto

 

Frà Diavolo

 


 

Meyerbeer - Marcia dell’ Incoronazione

 

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La caratteristica della musica del “Grand Operà” di cui il brano proposto “La Marcia dell’Incoronazione” è un tipico esempio, è maestosa, solenne ed allo stesso tempo, formata da temi musicali piuttosto semplici ed orecchiabili, di facile fruizione; in fondo in essi vengono evidenziate una grande mondanità e un grande lusso. Il “Grand Operà” era infatti la massima espressione della vita mondana parigina dove molto, era basato sulla superficialità …

 


 

 

Ave Maria - Bach/Gounod - Arpa e Violino

 

Ave Maria di Gounod Soprano e Arpa

 

 

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A dispetto del tipico spirito francese dove la vita viene considerata all’insegna della “superficialità” , e di conseguenza, del divertimento, vediamo che “l’uomo non vive di solo pane” e cerca, in qualche modo, di soddisfare la parte interiore (quella che viene definita anima o qualche cosa del genere). Ne è un esempio questo brano di Gounod il quale, malgrado scrivesse musica mondana per teatro, ebbe una crisi religiosa e scrisse anche musica sacra

 

 

Un Gusto Musicale Quasi Latino

 

Nella prima metà dell’800, in Francia la musica ebbe un destino analogo a quella italiana. Il pubblico preferiva decisamente la musica per teatro ad altri generi, sicché quella strumentale veniva messa in secondo piano. L’amore per la musica strumentale in questo Paese, nascerà con C. Frank e un suo allievo V. D’Indy.
 
La grande passione per la musica teatrale in Francia fu dovuta anche al grande successo che ebbe l’intermezzo di Pergolesi “La Serva Padrona”; in seguito a questo, nascerà “L’Opera Comique” (dalla quale, in Germania derivò “Il Single Spiele”). L’Opera comique continuerà fino ai primi decenni del sec. XIX, offrendo lo stimolo per tante altre forme di spettacolo musicale che vedremo più avanti.

 


 

Le Varie Correnti Artistico – Culturali  Francesi

 

Naturalismo

 

 

Nella seconda metà dell’800, in Francia nasce un movimento letterario denominato: ”Naturalismo” che trae fonte di ispirazione dall’ambiente di emarginazione, presente nei bassifondi parigini. Teorico del Naturalismo francese e massimo rappresentante fu Emile Zolà. Anche se precursore, celeberrimo è stato, tra gli altri, Victor Hugo con il romanzo “I Miserabili”. Nel campo musicale, l’autore che si affianca a questo filone, fu “George Bizet con la “Carmen” in cui prevalgono motivi popolari di stile spagnolo; nelle vicende, si evidenziano le passioni selvagge, espresse in modo crudo, tipico del realismo “quotidiano” dei suoi personaggi

 

Impressionismo

 

Tale movimento, nato in Francia verso la fine dell’800, coinvolse soprattutto la pittura e in seguito anche la musica. La caratteristica di questa nuova corrente era quella di non soffermarsi sul particolare ma di osservare il lavoro nell’insieme, onde verificare “l’impressione” che dava a chi lo osservava.. Fra i più grandi rappresentanti, possiamo ricordare Edgard Degas Calude Monet e altri
 
In campo musicale invece, abbiamo due grandi musicisti che grazie al “tocco” di originalità e all’impressione che scaturiva dai loro lavori, vennero inclusi dalla critica, in questa corrente; essi sono Claude Debussy e Maurice Ravel

 

Personaggi

 

Georges Bizet

 

(Parigi 25 ottobre 1838 – Bougival 3 giugno 1875)

 

Studiò a Parigi e fu a Roma, vincitore del “Prix de Rome”. Visse sempre a Parigi e morì poche settimane dopo aver ultimato il suo capolavoro: “Carmen”. Con questo lavoro, l’autore viene considerato l’iniziatore dell’opera realista francese a causa delle forti passioni che animano i suoi personaggi; malgrado ciò, Bizet non rinuncia all’eleganza e al gusto delle melodie e delle armonie

 

Maria José Montiel - Habanera

 

Uto Ughi e Camerata Ducale - Carmen Di Bizet: Habanera

 

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Claude-Achille Debussy

 

(Saint-Germain-en-Laye 22 agosto 1862 – Parigi 25 marzo 1918)

 

Ancora allievo del Conservatorio di Parigi, è assunto come pianista da Nadeyda von Meck, seguendola in tutti i suoi viaggi, soprattutto in Russia dove scopre la musica del luogo. Ritorna a Parigi e frequenta il salotto di “Mallarmè” decisivo per la sua formazione. Il suo gusto raffinato, lo porta a ribellarsi alle vecchie regole della tonalità, creando dissonanze ma senza urto, intrise di dolcezza, lasciando una “impressione” vaga e sfumata nello spettatore.

 

David Oistrakh - Debussy Clair De Lune

 

Claude Debussy - Clair de Lune

 

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Josph-Maurice Ravel

 

(Ciboure 7 marzo 1875 – Parigi 28 dicembre 1937)

 

Fu anche lui musicista impressionista che seguì questa strada all’inizio della sua carriera; in seguito, con la sua arte esprimerà in modo energico e vigoroso, l’agitata e caotica vita moderna. Famosissimo è il Bolero, in cui il tema è ripreso da ogni strumento e ripetuto in modo addirittura ossessionante e altamente suggestivo, lasciando una profonda impressione nell’ascoltatore

 

Bolero - Maurice Ravel - James Last and His Orchestra

 

Bolero De Ravel Cristina Alvarez - Gala 2011

 

1° Frammento

 

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2° Frammento

 

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Dalla Musica Per teatro a Quella Strumentale

 

Negli ultimi decenni in Francia, il pubblico comincia a spostare gradualmente l’interesse dalla musica da teatro ( musica vocale) a quella per strumento di cui, come sappiamo, la Germania era la massima rappresentante. Le cause di questo fenomeno di “inversione di tendenza” sono molteplici. Ma furono soprattutto il genio di Cesar Frank, organista di origine belga, naturalizzato a Parigi, nonché del suo allievo Vincent d'Indy a indirizzare con la loro arte musicale (soprattutto per strumento) il pubblico francese verso un altro tipo di musica che sicuramente valeva la pena approfondire.

 

Personaggi

 

Cèsar Frank

 

(Liegi 10 dicembre 1822 – Parigi 8 novembre 1890)

 

Di origine belga, divenne organista titolare di diverse chiese parigine. Fonderà in seguito, con il suo amico Saint.Saens, la “Società nazionale di musica” e più tardi, sarà insegnante d’organo presso il Conservatorio di Parigi. Nonostante le polemiche di cui fu oggetto, tra le quali quella di essere accusato di “germanofilia”, riuscì ad avere un ascendente tale sul pubblico, da creare in esso gli stimoli e gli interessi per la musica strumentale. Le sue composizioni infatti, sono prevalentemente strumentali; ricordiamo fra le sue opere: “Sinfonia in RE minore” “Sonate per violino e piano” , “Quartetti” “Poemi sinfonici” “Variazioni sinfoniche”.

 

Andrea Bocelli - Panis Angelicus

 

Luciano Pavarotti - Panis Angelicus

 

Placido Domingo - Panis Angelicus

 

1° Frammento

 

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2° Frammento

 

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Charles Camille Saint-Saèns

 

(Parigi 9 ottobre 1835 – Algeri 16 dicembre 1921)

 

Fu pianista, compositore e organista. L’idea di fondare la “società nazionale di musica” con Frank, fu sua. Ad essa si deve la grande diffusione nel mondo della musica contemporanea francese. Fu insegnante di composizione e compì numerose tournée in tutto il mondo, di piano e d’organo. La sua produzione comprende tutti i generi musicali: “opere teatrali”, un balletto, oratori, salmi, messe, tre sinfonie, poemi sinfonici, concerti per piano, per violino e musica da camera. Assai noto è il “Carnevale degli animali” di cui è celeberrimo il brano intitolato “Il Cigno”, per violoncello.

 

Curiosità

 

Nella composizione “Il carnevale degli animali”, di cui la presente composizione fa parte, ad un certo momento Saint-Saens si diverte a prendere in giro un altro grande musicista che vedremo fra poco; infatti farà ballare ad alcune “tartarughe”, la famosa danza intitolata “Chan Chan”, scritta da Offembach. Possiamo immaginare l’effetto che può fare un ritmo così travolgente e scatenato, adattato ai movimenti lenti di una tartaruga. 

 

Il Cigno (Fra Saint Saens Ed Il Mito Di Leda)

 

Yo-Yo Ma The Swan Saint-Saens

 

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Il suono prodotto dal violoncello al quale è dedicato questo famosissimo brano, è altamente suggestivo, solenne e carico di tensione. E’ interessante notare come un brano, che in genere rimane più “ricco” con l’accompagnamento, a volte diventa più bello senza, come in questo caso. Ovviamente dipende da ciò che vuole esprimere l’autore. In questo caso, volendo descrivere la bellezza del cigno, utilizza soltanto un violoncello e tutto diventa sublime.

 

 


 

Nascita Dell’Operetta

 

Il nuovo genere

 

Sempre verso la metà del sec. XIX, nascerà in Francia un altro genere di spettacolo senza nessuna finalità ideologica culturale o artistica: “L’Operetta”. Con questo nuovo genere, l’unica finalità prefissa dal compositore è quella di divertire, far ridere con esplicito invito a godere la vita. La musica accompagna tutti i momenti della nostra esistenza, dalle manifestazioni più elevate come la preghiera (canto gregoriano) ai momenti più frivoli, come può essere appunto il genere dell’Operetta.

 

Connotati del nuovo genere

 

Il genere dell’Operetta dal quale, a tappe successive si svilupperà la musica leggera, ha la caratteristica di possedere motivi musicali simpatici e di facile fruizione, ossia semplici da captare e memorizzare. Questo consente al pubblico di divertirsi senza bisogno da parte sua, di concentrarsi più di tanto. A tutto questo aggiungiamo una coreografia grandiosa, uno spirito altamente burlone (tipico delle Operette di Offembach) e possiamo farci un quadro di quel bellissimo periodo, un po’ superficiale della Francia di quel tempo, ma indubbiamente....bello. Le Operette parigine di Offembach si differenziano pertanto da quelle successive viennesi per lo spirito che le animano

 

Personaggi

 

Jacques Offenbach

 

(Colonia 20 giugno 1819 – Parigi 5 ottobre 1880)

 

Iniziò ad occuparsi di musica quando, fin da ragazzo, dopo la rappresentazione della sua prima Operetta, divenne direttore del Teatro Francese e poco tempo dopo direttore del Teatro “Bouffes”. Le satire nelle sue operette, non hanno nessun altro significato che quello di far ridere solamente, senza riferimenti particolari a fatti politici o simili. E’ considerato il padre dell’Operetta

 

Can-Can

 

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Chan Chan

 

Tratto da "Orfeo all’inferno", rappresenta una divertente satira ai danni della famosa leggenda greca “Orfeo ed Euridice”. Ad un maestro di Conservatorio muore la moglie; a lui in fondo non dispiace, ma, per l’opinione pubblica si sente obbligato ad andare all’inferno (secondo la leggenda) per vedere se può recuperarla e lì ne vede di cotte e di crude, come ad esempio i diavoli che si ribellano a Lucifero al suono della marsigliese, e così via. Offenbach prendeva in giro tutto e tutti, ma come si è detto, anche lui sarà preso in giro da un suo amico nel “Carnevale degli animali”, in cui la tartarughe ballano il Chan Chan.

 

Fatti Curiosi

 

L’Operetta L’”Orfeo all’Inferno” ebbe una enorme fortuna anche grazie ad un critico dell’epoca che, per paradosso, la criticò aspramente in quanto in tale rappresentazione, secondo lui venivano dissacrati i grandi miti delle leggende greche (in effetti era anche vero) e di aver infangato quello che era la tradizione classica della nostra “civiltà”. La prima opera di grande livello artistico infatti, fu L’Orfeo di Monteverdi che rappresenta il meglio del meglio dello spirito classico greco. Quello che è interessante quindi, è che tutto questo provocò un vero terremoto nell’ambito della vita teatrale, tanto da suscitare ancora più interesse anzi, grandissimo interesse tanto che per questo, venne replicata per ben altre 200 volte finché gli attori non si videro costretti a rinunciare per il troppo lavoro

 

Anna Netrebko Elina Garanca - Offenbach Barcarola

 

Caballé Horne - Barcarolle

 

1° Frammento

 

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2° Frammento    (Barcarola)

 

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Un Burlone dall’animo romantico e sentimentale

 

Offembach compose anche un’opera seria: “I racconti di Offman” a cui appartiene la famosa ”Barcarola” che sarà rappresentata dopo la sua morte. Tuttavia il suo nome sarà legato all’Operetta e verrà ricordato come “Il padre” di questo filone. Dopo la sconfitta di Sedan contro la Prussia, qualcosa cambia nella gente parigina e vengono a mancare gli stimoli; finisce questo momento magico o semplicemente il nostro autore aveva già “dato” il meglio di sé, chiudendo così un’era.

 

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