L’Italia Meridionale e Napoli

 

Napoli

 

Il meridione ha sempre presentato una grande varietà di canti folkloristici; di Napoli, nell’altra dispensa abbiamo visto lo sviluppo dell’opera seria e buffa, della tipica canzone napoletana consistente in una fusione di elementi dell’opera buffa e seria nonché del folklore popolare napoletano. Ora, essendo tra l’altro che il folklore napoletano ho un suo filone musicale a parte come dire, un suo iter che risale non solo dalle tipiche villanelle e tarantelle napoletane del medioevo ma anche prima, vedremo nel limite del possibile, il genere vero e proprio di Napoli, dalle origini ad oggi. Nelle melodie popolari napoletane, c’è una chiara influenza greca e latina. Di questi canti qualcosa è rimasto nelle voci dei venditori ambulanti (soprattutto nelle zone di Afragola vicino a Napoli; nei richiami della gente, nei quali si possono intravedere (o meglio, intrasentire), antiche arie risalenti a tempi molto lontani

 

Fondazione di Napoli

 

Napoli fu fondata nel VI sec. A Cristo da coloni greci della vicina Cuma. Nel 326 a C. passò sotto il dominio di Roma mantenendo comunque sempre, la sua tipica caratteristica di città greca. Già da allora veniva considerata la città più musicale di tutta l’Italia meridionale. Nerone la ritenne degna per la rappresentazione del suo concerto, nel quale cantò accompagnandosi con la cetra. La caduta dell’impero romano rafforza i legami con la cultura greca di cui, in fondo, ha sempre conservato le caratteristiche. Dopo il periodo caotico delle invasioni barbariche, passò sotto l’amministrazione bizantina. Divenuta indipendente nel sec. VII i vescovi napoletani si avvicinarono a Roma per avere da lei protezione. Così venne introdotto il rito romano (canto gregoriano) a Napoli. Dopo l’unificazione dell’Italia meridionale da parte dei normanni, Napoli si ritrova in una posizione secondaria rispetto a Palermo la quale invece, diventa il centro culturale del Mediterraneo. Con la fondazione dell’Università (1224) su iniziativa di Federico II di Svevia, venne dato alla città un notevole impulso culturale e con la caduta della dinastia normanna-sveva per opera di Carlo d’Angiò, la capitale e di conseguenza il centro culturale, ritorna a essere Napoli. Di questo periodo ricordiamo la rappresentazione di Jobin et Marion considerato il primo vero melodramma di cui l'autore fu Hadam de la Halle, troviere, che si trasferì a Napoli al seguito degli Angiò alla fine del XIII secolo. E’ noto che Boccaccio (sec XIV) di soggiorno a Napoli parlò, oltre che del mare e dei castelli, anche delle canzoni ascoltate durante le gite in barca in particolare, di un canto fanciullesco cantato in dialetto.

 


 

Adam De La Halle - Le Jeu De Robin Et Marion

 

Le Origini Della Canzone Napoletana (Prima Parte)

 

Le Origini Della Canzone Napoletana (Seconda Parte)

 

Canzone Napoletana Origini

 

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Mirna Doris - I' Te Vurria Vasà

 

Angela Luce - I' te vurria vasa'

 

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‘O Sole Mio

 

Luciano Pavarotti - 'O Sole Mio

 

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'O Marenariello

 

'O Marenariello - I Have But One Heart

 

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Voce 'e Notte

 

Voce 'e Notte

 

Corelli - Voce 'E Notte - De Curtis

 

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Marechiaro

 

Enciclopedia Illustrata Della Canzone Napoletana

 

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'Na Sera 'E Maggio

 


 

Conservatori

 

Quattro Antichi Conservatori Di Napoli

 


 

 

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