Impariamo a Suonare il Flauto

 

 

Suonare è Facilissimo,Basta Saperlo Fare……

Volendo, possiamo già da adesso apprendere qualche nozione musicale che ci permetterà di divertirci a “giocare con i suoni” o, se vogliamo, con le note. Come primo approccio a questa arte, che nasce praticamente assieme all’uomo, potremo utilizzare il flauto dolce soprano in quanto è lo strumento più maneggevole e comunque, una volta che si sono imparate alcune melodie, può già dare delle soddisfazioni e dopo...chissà...si potrebbero anche raggiungere livelli notevoli; come si dice: “mai mettere dei limiti alla Divina Provvidenza”

 

Prima Lezione

La musicalità dell’uomo è espressa solo parzialmente in quanto, mancano (all'uomo) le conoscenze basilari per poterla sviluppare. Occorre quindi che, per prima cosa, acquisisca ed assimili le tecniche del linguaggio musicale, in modo che possa a sua volta fare musica. E’ ciò che faremo in questo percorso didattico. La memorizzazione dei segni sul pentagramma, ovvero delle note, costituisce il passo iniziale . Infatti come primo approccio, dobbiamo tenere presente che le note hanno un nome ed una successione fissa, ossia DO RE MI FA SOL LA SI, come succede per le lettere dell’alfabeto A B C D ecc. o come i numeri 1 2 3 4 ecc. Questo studio verrà intrapreso in modo graduale , iniziando con lo scoprire il pentagramma e cosa rappresenta. Il pentagramma è costituito da cinque righe e quattro spazi intermedi, nei quali (spazi e righe) vengono poste le note come ci mostra il grafico sottostante.

appunti

Il segno che troviamo alla sinistra del pentagramma è la chiave di SOL, che da modo di individuare le note collocate nel pentagramma; viene sempre messa all’inizio. Le note invece, sono collocate nel pentagramma, sia sulle righe che sugli spazi, come fuori dal pentagramma. Nel presente percorso didattico, ci occuperemo per il momento, soltanto della chiave di SOL, le altre chiavi invece, un’altra volta.

 

Alfabetizzazione Musicale

Per poter celermente memorizzare le note sul pentagramma, seguiremo una semplice metodologia la quale si articola in varie fasi che noi per comodità, chiameremo regole.

 

Regola A

Memorizzare La Posizione Delle Note Sul Pentagramma

A tale scopo, suddividiamo il pentagramma in tre sezioni, nella prima mettiamo le note sulle righe disposte in modo alterno partendo dal MI, nella seconda, saranno collocate le note sugli spazi, sempre in modo alterno, a partire dal FA, e nella terza sezione, collochiamo alcune della innumerevoli note che stanno fuori dal pentagramma delle quali, solo alcune ci interessano per ora.

2pent

In questa regola, che dovrà essere memorizzata, dobbiamo tenere presente che ogni nota è ripetuta due volte ad eccezione del SI che invece sarà riportato tre volte; una sarà bassa rispetto all’altra e viceversa esempio: il DO che si trova nel terzo spazio del 2° pentagramma, è alto rispetto al DO che sta fuori dal terzo pentagramma (in basso).Il SI invece, che in questa regola è riportato tre volte, nel 1° pentagramma è centrale, nel 2° pentagramma manca, e nel terzo, uno è basso e l’altro è alto.

 

Tagli addizionali

Poiché sul pentagramma non si possono scrivere più di nove note, ed esistendo altri suoni (o note) più acuti e più gravi, per poterli rappresentare, si è ricorso ai tagli addizionali; essi sono frammenti di lineette di pentagrammi immaginari da come possiamo osservare nel grafico

3pent

Regola B

Valori Delle Note e Delle Pause

Questa regola si riferisce alla durata ovvero, alla lunghezza di ogni nota. Infatti una nota non deve essere soltanto alta o bassa, ma anche lunga o breve; questo vale pure per i cosiddetti silenzi musicali chiamati pause e indicati sul pentagramma con dei segni “strani” (strani finché non si conoscerà il loro significato). Il sistema usato consiste nell’indicare la durata della nota con una frazione pertanto, in base alla forma della nota o della pausa, si conoscerà appunto la sua durata o valore. Esempio:

 

Valore o Durata Delle Note

Riconoscibili Dalla Forma Della Nota Stessa

valore

 

Valore o Durata Delle Pause

Silenzi Musicali Riconoscibili Dalla Loro Forma

musica

forma

 

Grafico Mediante Il Quale Si Può Avere Un’ Idea

Di Come Avviene La Suddivisione Ritmica


 

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Nelle regole precedenti, abbiamo visto quello che riguarda la scritta chiamata: “notazione musicale” ma, come sappiamo, la non deve essere solamente scritta e letta, ma deve pure essere suonata o cantata altrimenti non sarà mai musica. Le regole di cui ci occupiamo ora, riguardano l’applicazione pratica allo strumento e pertanto ci offrono la possibilità di suonare il flauto leggendo lo spartito

 

Regola C

Diteggiatura Flautistica

Esistono molti tipi di flauto che hanno una gamma di suoni diversi. Il flauto dolce soprano, che è lo strumento maggiormente usato nelle scuole per la sua praticità, possiede i suoni più alti; per comodità le dita della mano saranno indicate con dei numeri

regolac

 

Diteggiatura Dalle Note Naturali

ditte

Il mignolo della mano sinistra non viene utilizzato mentre il pollice della mano destra serve unicamente per reggere il flauto e lo si pone quasi a metà dello strumento. Non bisogna pensare di poter reggere il flauto con il pollice della mano sinistra indicato con il numero 0 (zero) perché questo a volte, viene tolto dal foro a cui è abbinato per cui lo strumento deve essere retto unicamente con il pollice della mano destra e il labbro inferiore

labbro

Ci sono altre note alterate di cui vi faremo vedere la diteggiatura, man mano che si presenterà l’occasione. Il numero con il taglio messo per diagonale, sta ad indicare che il dito chiude il foro solo a metà. Come possiamo notare, la nota più difficile da eseguire è il primo DO (quello basso) in quanto è necessario chiudere tutti i fori del flauto utilizzando per questa operazione, tutte le dita delle due mani; le note più facili invece, sono quelle che vanno dal SOL al RE (RE alto) in quanto è richiesta unicamente la diteggiatura della mano sinistra

 

Uniamo La Teoria Alla Pratica

Il metodo per memorizzare tutta questa serie di simboli (condizione essenziale per fare un buon lavoro) consiste nel prendere come “schema guida” le tre regole viste ora, cominciando dalla prima, “regola A” e dopo, avanti con le successive. Quando leggerete nel “compito da svolgere” una nota, ad esempio LA Basso, del valore di 1/4 , voi sapendo che nella regola ogni nota è riportata due volte, dovrete cercare due LA e confrontarli; quello che risulterà più basso rispetto al suo compagno, è quello che ci interessa e così lo scriverete su un quaderno di musica o sulla presente pagina stampata. Ecco l’esempio grafico

uniamo

grafico

 

La Nota Con Il Punto

Prima di continuare le nostre attività, è opportuno esaminare alcune particolarità della scrittura musicale ovvero, la nota puntata. Il punto messo alla destra della nota, aumenta alla stessa, di metà del suo valore. Se abbiamo una nota che vale 2/4, con il punto ne varrà 3/4 in quanto dividendo la nota a metà otteniamo1/4 che addizionato a 2/4, darà come risultato3/4 Se invece abbiamo una nota che vale 4/4, con il punto il suo valore sarà di 6/4. Se invece vale 2/8, con i punto varrà 3/8 e cosi via

notapunto

nota

melodie

legatura

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