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Modi Diversi di Espressione


A cavallo dei due secoli XIX e XX, appare una forma letteraria nuova che avrà i suoi complessi sviluppi: il Naturalismo nella Francia del Nord soprattutto a Parigi, e il Verismo in Italia che assume connotazioni diverse da Regione a Regione; Verga in Sicilia, Deledda in Sardegna, Fucini in Toscana ecc. Queste due correnti letterarie, italiana e francese, sono molto simili ma non sono la stessa cosa; il Naturalismo infatti, parla di vicende vissute in contesti sociali di emarginati, ladri, prostitute ecc. I personaggi del Verismo invece, sono poveri ma onesti lavoratori che lottano, a volte quasi disperatamente, per costruirsi un avvenire migliore.

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La caratteristica di queste due correnti rispetto alla precedente corrente letteraria del Romanticismo, sta nel fatto che le loro storie sono illustrate così come sono, secondo la nuda e cruda realtà mentre invece nel Romanticismo i fatti venivano esaltati e circondati da un alone di misticismo, sicuramente per esigenze di spettacolo o semplicemente perché veniva naturale per gli scrittori dell’epoca esaltare il fiabesco, il sentimento e tralasciare le cose prosaiche, considerate di cattivo gusto. E’ stato indubbiamente una specie di rivoluzione letteraria trasformare in arte, anche i fatti più cruenti delle varie vicende umane.

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A mio avviso questo nuovo modo di esprimersi evolvendosi, diventerà con il tempo, quello che oggi viene chiamato: linguaggio giornalistico che ha la caratteristica prima, di illustrare la realtà del mondo che ci circonda così come è, e poi raccontare il fatto vero e proprio in tempi brevi anche per esigenze di spazio, trattandosi di un giornale.

 

La Mentalità Giornalistica


Secondo me però, tanti giornalisti confondono Verismo con Bruttismo (ecco coniata una parola nuova). Questo è decisamente sbagliato perché è vero che un fatto raccontato in modo verista, può racchiudere occasionalmente delle brutture, ma è anche vero che tanti fatti e vicende umane sono tutt’altro che brutte come è vero che nella vita di ognuno di noi, ci sono momenti brutti e difficili, ma anche momenti belli che devono essere assolutamente valorizzati, soprattutto da chi li vive in prima persona; in fondo é anche detto: Dio lascia sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti quindi, qualche volta, c’è anche il Sole o come direbbe Primo Levi:Tregua o ancora, Epicuro: Pausa al dolore.

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Esistono dunque per la gente, anche dei momenti belli per cui se il giornalista non li sa cogliere e rendere noti, non rispetta più il dovere di cronaca. Ognuno di noi comunque, ha una storia sua diversa da quella degli altri che ci distingue, qualunque essa sia, bellissima anche se a volte è drammatica comunque, estremamente interessante; è la nostra storia, la nostra vita, che crea la nostra identità e se tutto subito la nostra storia non ci piace, è perchè il ciclo delle esperienze non è ancora terminato; saranno proprio quelle ( le nostre esperienze) che forgeranno la nostra personalità. Naturalmente per approfondire tutto questo si entra, per forza di cose, nel campo della fede che è un discorso impossibile da esaurirsi in poche righe.

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Se un giornalista per voler essere a tutti i costi Verista, esagera nei fatti Brutti e omette quelli Belli perché non li ritiene interessanti o appetibili, non è più un Verista ma un Falsista (da falso…bel paradosso vero?) credendo magari di essere proprio Verista solo perché racconta cose brutte; lo dimostra questa storia verissima, vissuta in tempi moderni che ha molto del sapore di una fiaba ma cosa singolare, è assolutamente vera.

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Nella Toscana del 2° dopoguerra, vi era un ragazzo di umili origini che decise di andare nel Nord, a Torino, per lavorare alla Fiat e così fece. All’epoca erano molti gli italiani, soprattutto nel meridione, che dal Sud partivano per stabilirsi a Torino e lavorare presso questa grande industria dell’automobile e anche lui fece lo stesso.

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La sua forma mentis era decisamente per la meccanica e durante il periodo passato alla Fiat, assorbe quasi come fosse una spugna, tutte le malizie e i trucchi del mestiere, i concetti di base per diventare un bravissimo meccanico a sua volta. Quando lo ritenne opportuno, con il suo bagaglio di esperienze nel settore, lascia la Fiat e apre una piccola fabbrichetta di utensili meccanici e accessori per le automobili. Si sceglie degli operai all’altezza della situazione (essendo diventato esperto in materia, sapeva anche scegliere il personale giusto) e così con quella fabbrichetta realizzò una vera fortuna che reinvestiva facendola crescere di volta in volta, aumentando così la sua produzione e i suoi profitti.

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Possiamo ben dire che da li a breve tempo con tale fabbrica, costruì una vera fortuna realizzata in modo più che onesto.
Conobbe nel frattempo una ragazza siciliana anche lei stabilitasi a Torino per avere una sistemazione con il lavoro; si sposarono e da li a non molto, ebbero una bambina.
Tutto procedeva in modo perfetto, la fabbrica procedeva in modo ottimale e la famiglia, decisamente
solare prosperava riservando ad ognuno le relative soddisfazioni le quali erano maggiormente avvertite in quanto i due protagonisti erano di umili origini ed erano giunti a Torino non tanto per fare fortuna (come per chi va in America), ma semplicemente per trovare lavoro ovvero, una sistemazione.

 

 

Una Quotidianità all’Insegna del Rosa


Fu così che considerando che tutto procedeva a meraviglia, i due genitori pensarono di allargare il loro tenore di vita comperando un ampio terreno e costruendoci una bella Villa (non è bello desiderare troppo quando non si possono soddisfare certi desideri e perdere così il buon umore; ma quando le circostanze te lo permettono, perché non approfittarne?)
Fecero le cose veramente alla perfezione; all’inizio della tenuta fecero costruire la
dependance ovvero una costruzione più piccola rispetto alla casa vera e propria. A tale costruzione, pur essendo più piccola, non mancava assolutamente niente; vi era un ingresso, camera da letto ecc. e infine la casa vera e propria a due piani; ognuno dei due piani, era un alloggio completo in tutto e per tutto.

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Perchè fece costruire questo due piani quando la famiglia era solo una? Perché la figlia aveva conosciuto un giovane presso i dipendenti del padre il quale padre, era molto contento perché ben conosceva il giovane di cui aveva la massima fiducia e vedendo che la loro relazione andava a gonfie vele si pensò, per averli sempre vicino, di preparare nell’ambito di tale villa, due grandi abitazioni separate fra loro soltanto da una scala che li collegava. Davvero non si potevano lamentare; erano venuti al Nord per trovare un lavoro e non solo lo avevano trovato, ma si erano costruiti una bella fortuna che dava ad intendere in un futuro solare e sereno.

 

Un Piccolo Incidente di Percorso

Guai se le cose dovessero andare sempre secondo i nostri piani pregressi; la vita diverrebbe di una paranoia mortale; e la mente umana non si evolverebbe. Infatti le cose non andarono esattamente come avevano previsto, anche se il piccolo contrattempo era, pure quello, all’insegna del rosa.
Quale fu il contrattempo? Il contrattempo fu che non appena l'alloggio per i ragazzi, preparato dai genitori, fu completamente messo a punto pronto per andarci a vivere, i due giovani litigarono per questioni loro, e per finire si lasciarono mettendo nell’imbarazzo i genitori che si trovarono un alloggio non da poco, completamente rifinito, che in sostanza non sapevano più cosa farsene; decisero, per il momento, di lasciarlo così come era in attesa di vedere cosa sarebbe poi successo in seguito.

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La ragazza senza più il partner, continuava a lavorare nella rivenditoria di attrezzi per automobili del padre come sempre, senza più pensare al suo ex, il padre e la madre invece erano molto dispiaciuti perché, oltre l’aver preparato con tutte le migliori intenzioni per il futuro un bellissimo alloggio, proprio sopra di loro (il sogno di tutti i genitori con un figlio/a unico) conoscevano bene il suo ex partenr fin da quando era bambino, come pure i suoi genitori e nel loro immaginario, già lo vedevano padre di numerosi bambini e loro, circondati da una allegra brigata che avrebbe animato le sale della loro bella abitazione a due locali.

 

Quando Piove Sul Bagnato

Un bel giorno entra nella rivenditoria di utensili ed accessori per automobili, un distinto e prestante signore, che viene servito dalla figlia del nostro personaggio; egli le chiede gli articoli che gli necessitano guardandola, all’improvviso, intensamente negli occhi….E’ fatta; fra i due nasce all’istante qualcosa, qualche cosa che avrà il suo seguito. Di li a qualche giorno infatti ecco che si vedono regolarmente frequentando i locali più lussuosi e in del loco. Finalmente viene il classico giorno in cui la ragazza decide di presentare il giovanotto a papà e mamma invitandolo a cena proprio per questo.

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Per cominciare una buona relazione, ci si dice tutto fin dall' inizio affinché questa, possa durare nel tempo. Tutto ciò per conoscersi affinché non ci siano brutte sorprese in seguito. Praticamente la ragazza viene a sapere che il suo futuro marito, era figlio di un industriale fra i più importanti di tutta Europa con fabbriche di proprietà sparse in Francia, Germania, Inghilterra, Italia ecc.
La non indifferente fortuna che il nostro personaggio si era costruita grazie al suo lavoro e alla sua capacità nel settore, non poteva nemmeno essere paragonata a quella del futuro genero che in quel senso, si muoveva a livelli molto, ma molto più alti; il destino a volte è bizzarro, infatti si dice appunto:
Piove già sul bagnato.

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Attualmente i due coniugi dopo aver venduto la loro attività, si passano i primi giorni della settimana nella loro villa con il piano superiore, destinato al ragazzo che in un primo momento doveva prendere la figlia vuoto, ma tenuto come un bijou, con tutta la mobilia alla perfezione. Non hanno voluto utilizzarlo per altre cose; era destinato alla figlia e al suo primo ragazzo e tale doveva rimanere comunque. A metà della settimana, i due coniugi partono dalla loro villa in Piemonte, per andare a trovare la figlia che vive con suo marito in un grande e lussuoso alloggio a Motecarlo dove, anche loro, hanno un altro alloggio vicino a quello della figlia….

cortile

Davvero questa si può dire una vita di lavoro, di soddisfazioni e di successi…a parte il piccolo incidente di percorso di cui si è detto. Se tali fatti (chissà quanti altri ce n'è sono) venissero pubblicati sui giornali in modo abbastanza metodico, considerando che l’essere umano è molto impressionabile, credo che le patologie legate agli esaurimenti e disturbi nervosi e cose simili, diminuirebbero più del 50% …mi auguro che presto nasca questo nuovo modo di fare notizia.

giulio
Giulio...

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