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VOCE DI POPOLO, VOCE DI DIO

 

 

A proposito del dilagante buonismo (che nulla ha a che fare con la vera bontà) soprattutto dilagante nella scuola dell' obbligo, mi sembra assolutamente doveroso esprimere quanto segue; esiste una enorme quantità di proverbi popolari che possono aiutare a capire quale sarebbe la strada giusta per inquadrare le nuove generazioni soprattutto quì in Italia, che naturalmente bisogna saper interpretare con buon senso, quello è basilare; testi di canzoni, versi biblici, massime tipo:

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Quale è il figlio che il padre non bastona? (tratto dai Proverbi di Salomone)

La gatta troppo tenera, alleva i gattini cechi .

Le ferite di un amico dimostrano la sua lealtà e la sua fedeltà .

La pianta la raddrizzi quando è giovane, perché il suo legno è ancora tenero.

I desideri sono come i bambini; più li accontenti e più diventano esigenti. (Proverbio cinese, della corrente di pensiero di Lao Tze).

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Una famosa canzone napoletana intitolata O Paese d'o Sole dice: ”Anche le parole amare, son sempre parole d’amore”, il titolo di un famoso libro didattico dice: “I NO che aiutano a crescere” e tanti altri ancora. Ma davvero vogliamo buttare a mare questi insegnamenti maturati nel corso dei secoli, a seguito di esperienze di vita quotidiana di tantissimi anni e pertanto fonte di così grande saggezza? In effetti non sempre si può dire di “SI”, come non sempre si può dare ragione, nemmeno ai ….ragazzi. La ragione la si da sempre e soltanto agli “asini” oppure ai “pazzi”. Un’altra simpatica canzone napoletana dice: “Je so' pazzo….io son pazzo….e non datemi sempre ragione….io son pazzo”. E’ curioso notare che anche il beneficiario del “buonismo”, alla fine si stufa e “da fuori da matti” anche quandi gli dai sempre ragione.

 

Quando l’adolescente ha ragione, è giusto dargli ragione, ma quando ha torto addirittura in modo eclatante, la cosa più stupida e sbagliata è quella di dargli ragione comunque, solo perché è un……ragazzo. Se è per questo anche Hitler, Al Capone, Gengis Kan, Nerone, il Conte Dracula (detto l’impalatore) Gek lo “squartatore” a tanti altri ancora, a un certo punto della loro vita erano ragazzi (chissà come erano carini, simpatici, con gli occhietti furbi e sbarazzini quando erano ragazzi). Comunque sia, qualunque ragazzo di qualunque epoca (inclusa la presente), se tutto va bene un giorno non sarà più un ragazzo ma una persona matura, con il suo bel carico di responsabilità da portarsi sulle spalle.

 

Trattare con eccessivo buonismo, usare sempre parole dolci, dire sempre di SI solamente ai ragazzi (e guardarsi bene dal farlo con gli adulti) cosa sta a significare? Che questi ragazzi odierni, quando saranno persone mature, saranno solamente presi a calci e a pesci in faccia solo perché il periodo della loro pubertà è finito?

 

Questa è la mia personale considerazione riguardo le moderne innovazioni pedagogiche promosse (indubbiamente a fin di bene) dalla signora Montessori, che ha avuto anche l’onore di apparire sulle banconote da “Mille Lire” (quando c’era ancora il vecchio conio). Ora io sono arrivato a queste mie considerazioni non perché ho studiato psicologia infantile (questo non mi è stato richiesto per iniziare la mia attività di insegnante di musica), ma a seguito di esperienze personali vissute quotidianamente in classe e nel mondo scolastico in genere, di fronte alle reazioni dei capi di Istituto davanti a certi fatti, ecc.

 

Lo studio è importantissimo, ma è ancora più importante il buon senso. E’ curioso notare come il confine fra buon senso e cattivo senso (ecco coniata una parola nuova) sia così sottile e molto poco visibile; tuttavia questo confine esiste e i due mondi che separa sono esattamente l’uno l’opposto dell’altro, per cui se non si hanno le idee chiare e un po’ di buon senso, si possono passare dei secoli interi sui libri a studiare psicologia infantile, digerirsi riunioni fiume tutti i giorni, ma tutto questo sarà completamente inutile; quello che conta, per gestire l’educazione del minorenne, oltre che la cultura e la conoscenza della materia ovviamente, sarà il buon senso.....ma come si fa a ottenere il buon senso? Semplice…con il buon senso...

 

 

IL BUON SENSO….SALE DELLA VITA

 

Ho voluto terminare il paragrafo precedente con una frase che mi andava bene come chiusura e un po’ anche come battuta; in fondo, con un po’ di buona volontà (e di buon senso) è possibile capire che cosa è il buon senso stesso, perché è una facoltà che fa parte del nostro essere, esattamente come la musicalità, la parola, le gambe, le mani ecc. La persona priva di buon senso, è quella persona che possiede una troppo alta considerazione di se stessa ed è completamente priva di sensibilità. Nelle Sacre Scritture c’è un interessante episodio in cui si narra che ad un certo momento tutti avevano capito, tranne il profeta in questione (il quale in quel momento, aveva smarrito il buon senso), che non bisognava recarsi in un certo luogo; perfino lo stesso asino del personaggio in questione si era impennato e non voleva partire; tutti avevano capito, tranne la persona interessata, ovvero quel profeta che momentaneamente era privo di buon senso .

 

La persona priva di buon senso ha indubbiamente studiato si qualche cosa, ma ora ha la presunzione di schiacciare, come fosse un carro armato, tutte le considerazioni partorite in modo diverso dal suo concetto, quelle suggerite dal buon senso o dalla coscienza, in modo spontaneo. Al fine di essere chiaro il più possibile, farò un esempio di quello che secondo me, è buon senso e di quello che non lo è. Ad esempio la legge che prevede l’arresto per chi ruba, per chi uccide specialmente a scopo di rapina, per chi spaccia droga e cose simili è giusta? Il mio personale buon senso mi dice di si! Le leggi razziali che promulgò Hitler nelle quali era previsto l’esproprio dei beni agli ebrei, la loro deportazione nei campi di stermino con l’obiettivo della famosa “Soluzione finale”, come pure le leggi che consentivano agli Stati Uniti, prima della guerra di Secessione, il commercio degli schiavi prelevati dall’Africa erano giuste? Il mio personale buon senso mi dice di no! (e questo, senza tanti discorsi e lunghe dissertazioni ideologiche )

 

Credo che con questi parametri davanti agli occhi, ognuno possa sviluppare il suo personale buon senso e chissà…..forse anche quelli che sono al Governo, profumatissimamente pagati, potranno elaborare e promulgare (e in seguito far rispettare) leggi di grande buon senso che possano, speriamo, andare a beneficio della popolazione non solo scolastica, ma di ogni settore. Vedo a questo punto una certa analogia fra Legge e Abiti firmati. La legge può essere paragonata alla Firma di un abito che dovrebbe rappresentare la bellezza (intesa però secondo i parametri dello stilista); serve per chi non sa distinguere il bello dal brutto e la troppa legge o l’eccesso di legge, per chi ha difficoltà a distinguere il bene dal male.

 

Per una persona che non sa distinguere il bene dal male, le è sufficiente che ci sia una legge che dica di ammazzare questo o quello, rifiutare aiuto a quello o quell’altro e così via che dopo aver fatto tutto ciò, dormirà sonni tranquilli anche se di fatto, ha commesso dei crimini e fatto del male a tanta gente. L’essere umano, poiché tale, dovrebbe esprimere ben altro che non l’attenersi soltanto in modo scrupoloso, morboso e arido, alla legge e giudicare tramite la sua coscienza, il suo buon senso e il suo buon gusto; sentire se la legge che gli impone una certa cosa, è giusta o no. Meccanismo identico per la valutazione di un capo di vestiario e stabilire se è bello, elegante o no senza bisogno della firma. La legge è utilissima ma solo per integrare e ufficializzare quello che a livello di coscienza, già possiamo intuire e sapere.

 

 

 

COSCIENZA, BUON GUSTO, BUON SENSO

 

A questo proposito è molto interessante approfondire questo concetto; possiamo notare che il buon senso, il buon gusto, il senso della bellezza, la coscienza ecc. fanno parte del nostro essere, del nostro intimo ovvero, della nostra parte non visibile e più delicata.
Quello che può trarre in inganno è, che questo nostro mondo nascosto, perché invisibile, non esista. Quanto è sbagliata questa considerazione!
La parte invisibile del nostro essere è la parte più intima e delicata di tutta la nostra persona (il vero intimo di una persona, non è quello fisico, ma la sua coscienza; è soprattutto di quella che dobbiamo essere gelosissimi); offendere quella parte, lasciarla in pasto ai Mass-Media o di qualunque corrente occasionale che si manifesta facendo cose contro coscienza, solo perché abbiamo ideali o principi o interessi diversi dalla nostra coscienza stessa, oppure perché vogliamo essere coerenti con noi stessi, a tutti i costi, con le decisioni che si sono prese a tavolino, significa perdere moltissimo di noi e questo, anche se il nostro conto in banca ha molti zeri.

 

Per quanto riguarda il commercio di articoli per giovanissimi, la persona poco avveduta, che ha lasciato ai Mass Media uccidere il suo personale buon gusto (o buon senso) intrinseco del suo stesso essere, come gli occhi, il naso, le orecchie ecc, è per questo diventata come mutilata in quanto ormai, è priva di una parte importante di lei. Infatti non è più in grado di capire se un certo prodotto, vestito, giacca scarpe ecc. gli piace o no, se è bello o brutto oppure, se una certa ordinanza o articolo di legge è un bene, o un male al di la delle pressioni politiche che lo stesso potrebbe comportare. Tale persona per fare un acquisto, per sapere se ha veramente bisogno oppure no di un certo articolo, deve ascoltare il messaggio televisivo che la consiglia; anche se vede l’articolo non basta, deve pure vedere la firma per saper se gli piace, non sapendo valutare da sola tale prodotto. Se c’è la firma, allora per magia l’articolo commerciale diventa bellissimo e indispensabile; se invece la firma non c’è, l’articolo diventa brutto, inutile e inopportuno. Secondo me i Mass Media, più ancora della scuola, hanno una grandissima responsabilità nell’educazione dei giovani.

 

A volte, a seguito di questa mania per gli abiti firmati, sovente ho pensato: “chissà cosa potrebbe succedere se comprassi da qualche parte, una partita di magliette non firmate e poi con una “lampo stil” ci mettessi su ognuna di esse la mia firma un po’ “sagomata”, per diagonale, onde dargli un certo stile (come quella che faccio per firmare i documenti) e poi cercassi di metterle in commercio tramite qualche negozio di abbigliamento, sarebbe legale o no? In fondo, se si facesse ciò, non si potrebbe assolutamente negare che tali magliette non siano firmate e se davvero si potesse fare questo, sarebbe interessante vedere le vendite; magari qualcuno potrebbe anche dire: ”Mai vista questa firma… però… non male queste magliette, quasi quasi le compero”.

 

A seguito di quanto detto secondo me, per fare la cosa giusta (come sovente si sente dire nei telefilm di prima serata), è quella di non soffocare il nostro personale buon senso, buon gusto, che abbiamo avuto in patrimonio già fin dalla nostra nascita, solo per dei principi, per interessi personali, per il voler essere coerenti con noi stessi ad ogni costo, per non voler essere delle banderuole, per aver voluto valutare situazioni prima a tavolino ed in seguito essersi voluti attenere assolutamente e scrupolosamente ai piani pregressi, senza tenere conto delle sensibilità nostre ed altrui; il regolamento di base ha una grande importanza, ma solo come punto di riferimento e come canovaccio, e tutto questo lo possiamo percepire unicamente con il buon senso.

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