Gradi della scala

 

 

Per parlare di “Gradi” è necessario parlare di intervalli i quali sono la distanza (non distanza intesa come spazio, ma come sonorità) che passa fra un suono e l’altro ovvero, fra una nota e l’altra quindi, una distanza musicale. Ogni suono può essere alto (acuto) o grave (basso); fra questi suoni quindi, alti, bassi ancora più bassi o ancora più alti, passa una certa distanza come dire…un salto sonoro; quella distanza è un intervallo. Praticamente la musica, più ancora che sulle note, si basa su questi intervalli, ovvero sulla distanza fra una nota e l’altra. E’ quella (la distanza fra nota e nota) che determina una melodia. Se noi mettessimo delle note appartenenti ad una melodia, ma in modo disordinato nel senso da non rispettare più gli intervalli che erano propri di quella melodia, la melodia non è più la stessa. Se invece cambiamo tutte le note ma rispettiamo gli stessi rapporti di intervalli della melodia in questione ovvero, che tutto il disegno melodico verrà trasportato o verso l’alto o verso il basso, la melodia sarà sempre quella Quando una scala o una melodia incomincia sulla nota di DO (la scala più nota) il DO sarà considerato il primo grado della scala e lo si indicherà in numeri romani così I di conseguenza il RE sarà considerato secondo grado e lo si scriverà così II da come si potrà notare nel grafico sottostante

 

gradi

 

Da come risulta evidente quindi, il “grado” non si riferisce alla nota in se stessa, ma alla sua collocazione e successione, nell’ambito della scala. Il discorso delle Scale, è parte integrante dei gradi stessi in quanto nella successione di suoni o note verso l’alto, per forza di cose si realizzeranno degli intervalli (distanza fra nota e nota) che potranno essere piccoli, grandi, eccetera. Il grado più piccolo, nella cultura musicale europea, è quello di un 1/2 Tono, poi abbiamo quello di due mezzi toni, ovvero 1 Tono e così via.. Nella tastiera del pianoforte, vista nelle altre dispense, due tasti vicini, bianchi oppure uno nero e uno bianco (o vice versa) formano la distanza più piccola nella musica europea ovvero, 1/2 . Poiché il pianoforte e la sua tastiera, rappresentano un po’ la base, per studiare gli intervalli, ora la prenderemo nuovamente come modello per localizzare questi intervalli e fare così i nostri calcolini 

 

gradi

 

Possiamo notare che quando due tasti, che siano bianchi, o uno bianco e l’altro nero (o viceversa) l’intervallo che realizzano è quello di un semitono che potrà ovviamente essere più grande tipo 1 Tono, 1 Tono e 1/2 ecc

 

Vediamo ora altri intervalli più grandi del Tono o del Tono e 1/2

gradi

 

Tanto per tenere in “allenamento” i lettori e discenti internauti, offro loro la possibilità di esercitarsi con alcuni intervalli di cui dovranno trovare la giusta distanza, basandosi sullo schema guida della tastiera che è davanti a loro

Schema Guida

gradi

Per spirito di precisione dirò (anche se ormai lo avrete visto voi stessi) che praticamente i tasti neri, hanno due nomi che derivano dal nome dei tasti bianchi; non tutti e due insieme, ma l’uno o l’altro. Esempio, il tasto nero chiamato DO# , sarà DO# se si considera il suo tasto vicino, il DO, come salito di 1/2 Tono tramite il “diesis” (#). Lo stesso tasto invece, si chiamerà REb, se si considera l’altro tasto vicino, il RE, come disceso, tramite il “bemolle” (b), di 1/2 Tono

 

Ed ecco a voi alcuni intervalli che scelgo a caso in cui potrete fare i vostri calcolini definire la giusta distanza di ognuno. Il tutto è facilissimo, l’unica difficoltà forse, potrebbe essere quella di confondersi, ma è sufficiente un po’ di attenzione e tutto riuscirà benissimo

 

Esercitazione

DO MI 
RE FA
DO MIb
=
=
=
Intervallo formato da 2 Toni
Intervallo formato da 1 Tono e 1/2
Intervallo formato da 1 Tono e 1/2

 

Ora Continua Tu

SOL SIb  
SOL SI
 
SI RE 

SI RE# 
RE FA#
FA# LA#
DO# RE#
RE# FA# 
MIb SOLb
FA LAb
 
LA# DO# 
SIb REb
REb FA 
DO FA 
DO SOL 
FA LA
DO LA 
FA# SOL
SOL LAb
SOL# LA
LA SI
LA DO
LA DO#
 
LA RE
LA MI
LA SIb
 
SIb RE
 
=
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Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….
Intervallo formato da ….

 

Volendo, si possono trovare combinazioni a non finire ma presumo che se vi siete fatti tutti questi e in modo corretto, avrete senz’altro acquisito una certa familiarità con queste cose. Questi diversi argomenti, praticamente fanno parte di un tutt’uno infatti, per analizzare una scala musicale, è necessario esaminare prima gli intervalli e prima ancora i gradi. Ora che sisono visti i gradi e gli intervalli, possiamo passare direttamente alle scale che fanno parte di un sistema ancora più ampio chiamato Sistema Tonale.
 
Nella dispensa successiva, vedremo di analizzare la scala musicale europea la quale è formata da una certa successione di intervalli, secondo una loro precisa disposizione; essa è propria della musica così detta Tonale perché fa un continuno riferimento ai suoni aronici generatospontaneamente, per via di certe leggi naturali fisiche, dalla nota principale, chiamato suono generatore. Da questo pricipio. avranno origine gli "accordi" per accompagnare le melodie delle canzoni. Tutte cose che si vedranno nelle altre sezioni

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