diluvio

 

 

 

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Il Diluvio universale è un evento che, unito alle icone a lui legate: immagini dell’Arca di Noé, gli animali che a coppie vi entrano ecc, fanno parte del bagaglio culturale che ci portiamo dietro fin dalla nostra infanzia e quindi, che racchiudono in se un qualche cosa di infantile, che sotto un certo aspetto ci affascina e dall’altro, ci sembra un po’…. roba per bambini. E’ chiaro che, con il tempo, l’individuo divenuto adulto e magari, dopo aver anche studiato la teoria dell' Evoluzione, considera le vicende dell’Arca, come cosa superata… per bambini appunto. Gli argomenti biblici vanno bene per i bambini, gli studi scientifici invece, sono ben altra cosa, decisamente più importanti e sicuramente più seri e concreti…In effetti il metodo sperimentale inaugurato da Galileo, è importantissimo, però anche la psicologia umana non lo è da meno e se uno è innamorato di una certa teoria (come quella di Darwin ad esempio), con incredibili artifici, riuscirà a far dire alla scienza, tutto quello che vuole o che vuole la corrente di pensiero alla quale è legato e questo, fatto curioso, senza che nemmeno se ne renda conto E’ difficile essere veramente imparziale, ma un vero scienziato lo è, o perlomeno, cerca di esserlo e le sue considerazioni, indipendentemente da quello che a lui personalmente potrebbero piacere o no, sono sempre a seguito di un esperimento scientifico condotto con assoluta rigorosità.

 

Quando si parla del famoso Diluvio Universale, in molte persone riaffiorano, come detto, reminiscenze infantili ma anche religiose; probabilmente perché le prime informazioni al riguardo le hanno avute in ambienti religiosi ( quando erano appunto bambini) per cui, il fatto viene considerato come un qualche cosa di legato alla religione che può essere accettato dal soggetto, se è rimasto ancora un religioso, oppure essere completamente respinto se non è più un religioso ( ma anche in questo caso, c’è una presa di posizione che rende difficile un sano e spontaneo ragionamento). Credo personalmente, che rarissime volte l’evento del Diluvio sia preso in considerazione a prescindere dal riferimento religioso, sia esso favorevole o contrario. Secondo me, la religione non deve entrare minimamente in questione (e nemmeno l’opposizione alla religione stessa), onde lasciare che il cervello umano, soprattutto quello dello scienziato, specialista nel settore, possa lavorare serenamente nel valutare i dati in suo possesso.

 

L’uomo religioso, parlando sempre del Diluvio, accetta l’evento per fede (anche questo è un errore) senza un minimo di giudizio critico o di ricerca; l’uomo non religioso invece, tende a criticare tutto (anche se crede di essere obbiettivo) perché prima in lui, c’è già stata una scelta: quella di rifiutare la religione dimostrando così, di essere più religioso che mai, perché lega l’evento del Diluvio alla religione stessa, proprio quello che uno spirito veramente scientifico non farebbe assolutamente, rifiutando così, ogni cosa in blocco.

 

Sarebbe invece veramente interessante scoprire, o almeno tentare di farlo, come sono andate le cose (soprattutto come è avvenuto il Diluvio) avvalendosi delle varie prove che abbiamo in possesso, non escluse le testimonianze bibliche (se ci sono, ci sarà pure un perché, come direbbe Cocciante); esse dovrebbero essere prese in considerazione, esattamente come lo è stato per la scrittura dei faraoni in cui, durante la spedizione di Napoleone in Egitto, si riuscì a decifrare la Stele di Rosetta e di conseguenza, conoscere tutta la storia egiziana. Perché c’è molto più spirito critico in quello che dicono le S. Scritture che non le iscrizioni egizie? Perché nelle S. Scritture c’è un riferimento religioso che obbliga i non religiosi a rifiutare tutto, in un solo blocco e i religiosi, a ragionare non in modo autonomo, ma sempre influenzati ed in riferimento alla religione…Il vero scienziato, sa dividere le cose e valutarle per quello che sono…ma chi è veramente tanto saggio da sapere di non sapere e di affidarsi solamente a quello che risulta a seguito dei suoi esperimenti e delle sue ricerche? Il sottoscritto, malgrado scriva tutte queste belle cosette, non se la sente di dire: Io, perché pure lui (…cioè...Io) è innamorato di una teoria; quella della creazione.

 

Se si sono presi in esame i caratteri geroglifici per ricostruire la storia egizia, quelli cuneiformi degli assiro-babilonesi per ricostruire la storia del medio oriente, non capisco, religione a parte, perché non si debbano prendere in considerazione i caratteri, o meglio, la scrittura bibblica la quale, tra l’altro, è stata tradotta e ritradotta in moltissime lingue. E’ chiaro che, e qui sorge un altro problema, prendere la Bibbia rigorosamente alla lettera, è un grandissimo errore, esattamente come lo sarebbe quando uno volesse prendere alla lettera una traduzione fatta dal computer, magari su Google nella voce: traduzione, rileva lingua ecc. In questi casi bisogna tradurre a senso e allo stesso modo, quando si legge la Bibbia, bisognerebbe avere un minimo di buon senso e di cognizioni storiche, cercando di capire come era la vita e la mentalità della gente di allora, e leggere tenendo conto delle molte traduzioni che ha subito nella Storia quindi…. affidarsi al buon senso e alla nostra coscienza; tuttavia, essa (la Bibbia) rimane sempre un indizio interessantissimo per noi che potremmo sempre considerare come una traccia preziosissima… un canovaccio di base.

 

 

I contrari alla versione Bibblica

 

Gli scienziati sfavorevoli alla versione biblica, riguardo al Diluvio, sostengono che l’acqua che sta sulla terra, é sempre quella è stata e quindi, secondo loro, è impossibile che questa acqua, essendo sempre la stessa, abbia potuto ricoprire ogni cosa sulla terra. Inoltre, tramite la misurazione del carbonio, metodo assolutamente scientifico, risulta che la terra sia vecchia di milioni e milioni di anni e non, secondo la tipica versione biblica, di poco più di 6.000 anni per cui, sempre secondo loro, la Bibbia direbbe solo fanfaluche a causa di questa misurazione del carbonio appunto. Da li vediamo che l’idea che hanno, è solo quella che conta e non una sobria e imparziale ricerca della verità perché, come scienziati, dovrebbero sapere (e sicuramente lo sanno) che la prova del carbonio è si esatta, ma a condizione che le molecole che formano la materia esaminata, non abbiano subito forti calorie perché in tal caso, il tutto verrebbe alterato e i salti di milioni e milioni di anni, sarebbero solo una piccola cosa.

 

Si sono fatti esperimenti galileanamente certi, circa la veridicità di quanto detto, con un lenzuolo di lino risalente a 2.000 anni fa. Si è in un primo momento, proceduto all’esperimento del carbonio per verificare se il lenzuolo era veramente vecchio di 2.000 anni. In seguito si sono create le identiche condizioni di quello che è stato l’incendio che ha subito la Sindone quando era ancora a Chambery…dopo di chè, si è ripetuta la misurazione delle molecole al carbonio del lenzuolo. Dopo il trattamento, le molecole riesaminate, non lo indicavano più come risalente a 2.000 anni fa, ma con una variante di circa 1.500 anni ( un bel periodo di tempo) di conseguenza, la misurazione del carbonio non è poi una scienza tanto esatta, ma una scienza piuttosto approssimativa direi…

 

 

Prima del Diluvio

 

La versione che personalmente trovo più attendibile circa il Diluvio Universale, quella che nel mio pensiero scorre meglio, senza tirare in ballo soluzione quasi fantascientifiche, è la seguente:

la terra, molto diversa da quello che siamo abituati a vederla oggi, aveva una grande massa di acqua sotterranea. Ancora oggi infatti esistono grandi laghi e fiumi sotterranei, ma allora, erano molto di più. Praticamente, alla profondità circa di 15 Km, vi era una fittissima rete di fiumi e laghi dell’altezza circa di un chilometro, comunicanti fra loro; tutti collegati come fosse appunto una rete. Un po’ come quello che sono i laghi e i fiumi della Finlandia. Questa grande massa d’acqua sotterranea, aveva lo scopo di rinfrescare il sottosuolo dal caldo proveniente dalla parte più interna della terra.

Un'altra grandissima quantità d’acqua invece, si trovava nell’aria allo stato di vapore; tale massa d’acqua non era inferiore a quella del sottosuolo ma probabilmente comprendeva un terzo di tutta l’acqua esistente sul pianeta; le altre due parti erano suddivise fra il sottosuolo e la superficie (mare, laghi, fiumi ecc)

 

 

Un vero Paradiso

 

Tutto era organizzato veramente alla perfezione (non per niente era chiamato Il Paradiso Terrestre) Infatti l’acqua della superficie (mari, laghi ecc) evaporava in continuazione e alimentava l’acqua del firmamento (per usare la tipica espressione biblica), ossia tutta la massa di vapore che avvolgeva la terra. Tale massa non aveva il tempo di condensarsi in nuvole e cadere sotto forma di pioggia, in quanto veniva costantemente assorbita dagli alberi altissimi che all’epoca erano assai comuni, come gli eucalipti, le sequoie ecc... i quali, a differenza degli altri alberi, non bevono attraverso le radici, ma attraverso le foglie cosi che, questo vapore era costantemente calamitato ed assorbito da questa vegetazione e la massa di vapore che avvolgeva la terra era come un lago che da un lato viene alimentato da un fiume e dall’altro, svuotato da un altro fiume che porta via acqua…lasciando quella del lago, sempre rinnovata. In sintesi, l’evaporazione aggiunge acqua alla massa di vapore, e l’assorbimento della stessa (dell’acqua) tramite l’alta vegetazione, toglie alla massa, quello che diventerebbe di troppo.

 

 

Tutto questo però, provocherebbe nel terreno, un vero acquitrino a causa della grande umidità proveniente dalla massa del vapore acqueo atmosferico, costantemente assorbita dai grandi alberi, ma ecco un altro piccolo miracolo previsto dalla natura: tutte le altre piante, quelle non altissime ma di media altezza, bevono attraverso le radici, asciugando in tal modo il terreno, con un cielo che rimane sempre azzurro in quanto non esiste condensazione di vapori, un terreno sempre asciutto grazie agli alberi di media altezza che assorbono l'acqua attraverso le radici e la giusta umidità tutto intorno Un ambiente cosi meraviglioso, come ben sappiamo, viene devastato dal Diluvio…la domanda più spontanea è quella di capire come ciò sia avvenuto considerando che tutto era cosi perfetto

 

La cosa che viene più naturale da pensare (quando non ci sono indizi precisi, non è possibile fare altrimenti) è, a mio avviso, la seguente: intanto non disdegnare qualche dritta presa dalle Sacre Scritture in cui è detto che la gente di allora, era diventata molto, ma molto cattiva (un po’ come lo è oggi, d’altronde). Infatti è scritto: anche nei disegni della loro mente, fin da quando sono ancora ragazzi, ci sono solo cose perverse E’ risaputo che il ragazzino è molto più cattivo dell’adulto. Poiché non voglio mettermi su un piedistallo, dirò che quando avevo 5 - 6 anni ad esempio, mi divertivo molto a torturare le lucertole per il solo gusto di vederle soffrire e con me, tanti altri ragazzini; ed ero soltanto un bambino… tanto carino… tanto piccino e bellino… come direbbero a Napoli…un pezzo e core di Mamma e Papà…Per tornare al tema, nel Medio Oriente c’è molto petrolio e anche molto deserto; è chiaro che li un tempo, c’erano pure molte foreste (lo testimonia appunto il petrolio) ma adesso, come possiamo constatare, le foreste non ci sono più. Sembrerebbe chiaro quindi, che in tali luoghi ci sia stato, in tempi assai remoti, un disboscamento effettuato su vasta scala, come avviene attualmente nelle foreste amazzoniche (ultimo baluardo del Paradiso Terrestre) effettuato dall’uomo moderno, che certo non è più bravo di quello antico e quindi, né rispetta la natura, né possiede la sensibilità per coglierne le bellezze.

 

 

Due cataclismi in uno solo

 

Ecco le conseguenze di questi remoti disboscamenti, effettuati su vasta scala:

 

( l’acqua degli abissi )

 

1) Il terreno completamente disboscato, raccoglie tutto il calore dei raggi del sole e incomincia a surriscaldarsi, così che l’acqua del sottosuolo, degli abissi (per usare il termine Bibblico), anziché rinfrescare, come avrebbe dovuto, incomincia a bollire. Col tempo, a forza di bollire, farà esattamente come fa l’acqua del caffé quando sale alla superficie; appena trovato un punto più debole del terreno, erutterà violentemente, tipo effetto; geyser, uscendo fuori violentemente e spingendosi, tra l’altro, ad altezze incredibili per poi ricadere rovinosamente a terra.

 

(L’acqua del firmamento )

 

2) Essendo che, come detto, estese zone vennero completamente disboscate, ecco che viene a mancare il mezzo, il canale per la condensazione del vapore in acqua, ovvero le piante, atte ad assorbire gradualmente la massa di vapore che avvolge la terra (l’acqua del firmamento) per trasferirla, tramite la pianta stessa, al suolo.

Questa evaporazione continuerà ad accumularsi nell’aria, senza avere la possibilità di scaricarsi a causa della mancanza degli alberi (dovuta al disboscamento), accumulandosi sempre più pericolosa e minacciosa nel cielo. Sembrerebbe quindi che il Diluvio sia stato il risultato di due cataclismi avvenuti contemporaneamente, provocati però, solamente da una causa: il disboscamento indiscriminato effettuato su vasta scala

 

 

Un disastro annunciato

 

E’ chiaro che l’evaporazione accumulandosi nel cielo, senza più uno sbocco, a causa del disboscamento intensivo, non poteva durare per sempre…prima o poi tutta l’acqua evaporata, doveva tornare a terra e questa volta, sotto forma di pioggia non solo torrenziale, ma addirittura catastrofica essendo che per la prima volta, aveva avuto luogo un simile fenomeno atmosferico…la pioggia. Essa fu oltremodo devastante se si aggiunge a quella, l’esplosione dell’acqua degli abissi Praticamente era un disastro annunciato (ed infatti fu annunciato da Dio a Noè perché si costruisse l’Arca). Secondo alcuni studi condotti da esperti nel settore, all’epoca sembra che fossero di più le terre emerse che non quelle sommerse, come è oggigiorno…ecco quindi, per gli scettici, risolto il problema di tutta quell’acqua che ha, per intero, ricoperto il globo.

 

Molta acqua era in cielo sottoforma di vapore, molta acqua nei laghi e fiumi sotterranei e il resto, sulla superficie che a quanto sembra, all’epoca risultava fosse inferiore alla superficie delle terre emerse. Praticamente, credo, che tanta acqua scesa durante il diluvio, non si sia più ritirata del tutto, allargando così la superficie del mare…Forse che non sia quella la civiltà di Atlantide, una civiltà antecedente il Diluvio, di cui parla Platone? Nel nostro immaginario, siamo abituati a vedere il mondo precedente al Diluvio, come ancora molto primitivo quando invece, sicuramente esisteva già una grande civiltà di cui non è rimasto assolutamente più nulla se non nella memoria dei sopravvissuti. Infatti per costruire una nave come quella era neccessaria una tecnologia di alto livello; é detto di Tubal Cain (probabile cognato di Noè) che era considerato un grande maestro nell'arte di forgiare i metalli di ogni genere ed inoltre, di Jubal, che fu considerato l'inventore di tutti gli strumenti musicali a fiato a corda ed a arco...Possiamo quindi ben notare che prima del diluvio la tecnologia come la musica e l'arte in genere erano assai sviluppate. E' evidente che la famiglia di Noè dopo il diluvio divulgò ai propri discendenti queste informazioni di padre in figlio, fino probabilmente alla generazione di Platone e oltre; può essere che Platone, raccogliendo le dicerie popolari di allora, la cui fonte era la famiglia di Noè, abbia trovato materiale per scrivere la sua Opera

 

 

Conseguenze dei due disastri: l’acqua del firmamento e l’acqua degli abissi

 

L’acqua del firmamento

 

Credo sia oltremodo interessante scoprire le conseguenze degli effetti devastanti del Diluvio, viste nei loro due aspetti: l’esplosione delle cateratte del firmamento e di quelle degli abissi …Magari che dopo il disastro, tutto fosse ritornato come era prima, purtroppo non è stato così. La terra, a causa di questo, subì delle modifiche sostanziali che influirono notevolmente sulla nostra vita…intanto la pioggia che prima, per le ragioni dette, non c’era, ora c’è; divenendo come una soluzione momentanea e provvisoria alla necessaria circolazione idrica, ma ci furono anche altre conseguenze; una di queste fu l’intossicamento da ozono cui l’uomo, dopo il Diluvio, fu sottoposto.

 

L’ozono è una fascia di gas che stava sopra la massa di vapore prima del diluvio, in quanto più leggera (Il tutto predisposto ad arte dal grande Artista); il suo scopo era quello di filtrare le forti radiazioni del sole, che sono dannose all’uomo però, essendo all’uomo dannoso anche l’ozono, la grande massa di vapore ci proteggeva da quello. In pratica, questo gas, l’ozono, proteggeva l’uomo dalle radiazioni del sole, e la massa di vapore acqueo, proteggeva l’uomo dal contato diretto con l’ozono in quanto nocivo, se si trova a distanza ravvicinata...Con l’evento del Diluvio, venne a mancare la protezione che offriva questa grande massa di vapore, a causa della precipitazione sotto forma di pioggia, cosi venne pure a mancare la protezione dell’uomo dall’ozono, che a distanze ravvicinate, mescolandosi all’ossigeno, diventa altamente nocivo come si è detto

 

Ora dobbiamo sapere che l’intossicamento da ozono, che avviene quando questo gas si mescola all’ossigeno, produce l’invecchiamento precoce e guarda caso, nella parola divina è detto che dopo il Diluvio, la vita umana scenderà in media, a cerca 80 anni o giù di li, quando invece la vita media, prima del Diluvio, variava da 800 a 900 anni circa (mica male vero?) perché all’epoca appunto, non esisteva ancora l’intossicamento da ozono, grazie alla protezione che offriva la massa vaporica, da questo gas

 

Vi è un’altra cosa da considerare a proposito della scomparsa della massa di vapore acqueo, avvenuta dopo il Diluvio, che prima avvolgeva tutta la terra; sembra che questa massa tenesse come compresso l’ossigeno, di conseguenza essendo più compresso l’ossigeno, ogni boccata d’aria, era una signora boccata d’aria in quanto racchiudeva in se una grande quantità di ossigeno quindi, più potenza vivificante, trasmettendo a tutto l’organismo più vitalità.

 

 

L’acqua degli abissi

 

Abbiamo visto che l’acqua che si trovava nel sottosuolo a circa 15 Km dalla superficie, per l’altezza circa di un chilometro e che aveva l’evidente scopo di raffreddare il sottosuolo più profondo della terra, venendo a mancare le numerose piante e la grande vegetazione in genere che stava alla superficie, anziché raffreddare, incominciò a surriscaldarsi e di conseguenza, non raffreddare più le parti sotterranee più profonde ma anzi, essere riscaldate da quelle, e non poco. Divenne acqua oltremodo calda che non potendo liberarsi perché imprigionata nel sottosuolo, aumentò terribilmente la sua pressione fino ad esplodere. E’ evidente che con il tempo, a forza di ribollire, appena trovata la parte meno resistente della superficie terrestre, fuoriusci con incredibile violenza, provocando a ripetizione questa sequenza, per tutta la superficie del globo, tipo: effetto domino.

 

Ora, a parte il disastro che tutto questo comporta sopra la superficie terrestre, bisogna vedere quello che succede sotto la superficie terrestre. Infatti, una volta che l’acqua è uscita quasi del tutto da una certa zona, lago o fiume sotterraneo, dove prima stava l’acqua, si crea un vuoto che può avere due alternative; una potrebbe essere questa: il peso che stava sopra a questo vuoto, diventa enorme a causa del terreno e dell’acqua che gli è salita sopra, facendo sprofondare ogni cosa. Ecco perché è probabile che a causa di questo, si sia allargata la superficie dei mari; in altri punti invece, il vuoto che si è venuto a creare, venne sostituito immediatamente dal fuoco sotterraneo che, non avendo più ostacoli, salì velocemente.

 

Se prima il fuoco delle profondità sotterranee, era tenuto sotto controllo dalla grande umidità prodotta dalla quantità di acqua del sottosuolo più vicino alla superficie (15 K, circa), la quale a sua volta era mantenuta fresca, dalla grande vegetazione che stava alla superficie, con tutti gli scambi idrici di cui abbiamo parlato, ora non è più così perché questa acqua bollente, surriscaldata dalla superficie a causa dei raggi solari e, a questo punto, anche dal sottosuolo più profondo del globo, è uscita rovinosamente oltre la superficie terrestre, lasciando dietro di se il vuoto, subito riempito da fiumi di fuoco che sicuramente, ormai senza freni, incominciarono a correre per i fatti loro fino ad esaurire la loro corsa in certi casi, ma in altri casi, a scontrarsi con altri fiumi di lava. Nel punto del primo impatto, fra i due fiumi di lava, si alza la vetta più alta della catena montana nascente, e il seguito del fiume di lava, si adagia verso il fianco, formando una catena di monti più bassi….

 

Essendo che il mio lavoro è quello del prof. di Musica nella scuola media, durante gli esami orali di fine anno (a cui sono obbligato presenziare), avrò sentito almeno migliaia di volte la storiella, sostenuta ovviamente dai colleghi di scienza, che la dinamica di tali processi (di questi spostamenti del terreno), sia si …quella descritta ora, ma avvenuta in tempi, diciamo…di due o tre centimetri all’anno, fino a formare le attuali montagne il tutto, nel giro di qualche miliardo di anni... personalmente non credo; più volte ho visto per televisione, che i fiumi di lava non si muovono alla velocità di tre o quattro cm ogni due o tre anni, ma semplicemente alla velocità di 80 o 90 Km all’ora . Se due fiumi di lava si scontrano a quella velocità, essa si raddoppia divenendo di 160 o 180 Km all’ora per cui, in pochi giorni, una settimana al massimo, si possono formare queste catene montane in quanto la velocità è decisamente sostenuta, da come si può verificare osservando alla televisione questi documentari così che, le catene montane non si sono formate nell’arco di miliardi e miliardi di anni, ma in pochi giorni, massimo in una settimana. Naturalmente in tali occasioni (parlo degli esami orali), non intervengo per dire la mia, in quanto ho un profondo rispetto per il lavoro dei miei colleghi, anche se la penso diversamente

 

 

La misurazione del tempo tramite il carbonio

 

Ecco dunque,….il dunque, ovvero, il punto. Gli evoluzionisti sostengono che quanto annunciato dalla Bibbia sia una favoletta in quanto, secondo loro, la vita sulla terra risale a miliardi e miliardi di anni fa, e non alle poche migliaia di anni di cui è detto nelle S. Scritture, questo perché attribuiscono tutta la loro certezza, nella misurazione del carbonio, come unica fonte informativa degna di considerazione, quando invece è risultato, dietro esperimento scientifico visto prima quindi, galileaneamente certo, che se le molecole del carbonio facenti parte di un elemento, sono sottoposte ad un eccesso di calore (oltre un certo numero di gradi), qualcosa viene trasformato all’interno della molecola e tutto rimane sfasato, non più attendibile. Ora, come è facile immaginare, a seguito dei grandi sconvolgimenti avvenuti anche al di sotto della superficie terrestre, sconvolgimenti provocati dalle esplosioni dei pozzi acquiferi sotterranei, sono fuoriusciti questi fiumi di lava quindi, davvero non è difficile immaginare che il calore sia aumentato un pochino anzi…diciamo pure in modo terrificante, alterando le molecole e dando così, dati errati ai sostenitori dell’evoluzionismo

 

Possiamo immaginare due fiumi di lava che si scontrano alla velocità di 80 K, orari ciascuno. L’impatto darà vita ad una montagna, e ai fianchi si adagerà tutto il resto della lava che si alzerà, durante l’impatto, in monti più bassi; ma tutto il materiale che lo forma, non è solo caldo, ma addirittura fuso, incandescente e liquefatto, per cui anche le molecole saranno completamente alterate…. Dopo l’impatto, nel giro di pochissimo tempo, massimo una settimana, forse neanche, il materiale incomincia a raffreddarsi e da li a non molto, ecco crescere qualche vegetale: è nata non solo una montagna, ma un’intera catena montana nel giro di quasi una settimana…. Possiamo ben immaginare la fortissima caloria che sta all’interno di un fiume di lava. E’ chiaro che le molecole del carbonio saranno oltremodo alterate, tanto da non poter essere più prese in considerazione per la misurazione del tempo…

 

A questo punto, l’affermazione biblica che dice che la vita sulla terra risale a circa 6.000 anni, potrebbe essere vera perché non ci sono prove concrete che dimostrano il contrario. Insomma, da un lato vedo con i miei occhi, quanto veloce corre un fiume di lava, dall’altro so, per i motivi detti, che la misurazione del carbonio non è attendibile, dall’altra le Scritture ( l’invenzione della scrittura tra l’altro, dovrebbe farci uscire dalla preistoria) dicono che l’uomo (e la donna) sta sulla terra da circa 6.000 anni, io mi sento, a questo punto, autorizzato a non credere, e nel modo più assoluto, alla dottrina dell’evoluzione propostaci da Darwin, che tra l’altro legalizza il crimine e l’omicidio a condizione però, che chi lo commette, sia rigorosamente …il più forte…. Preferisco pensare, e presumo di non essere il solo, che l’uomo sia stato creato da Dio (e non dalla scimmia) e che sta sulla terra da circa 6.000 anni ( comunque, fosse anche qualche anno in più o in meno…non fa niente) e che dovrà un giorno diventare, religioni a prescindere, un figlio di Dio, con la Sua stessa mentalità, i Suoi stessi sentimenti, ovvero…....a Sua Immagine…….E la Terra? La terra ritornerà ad essere quello che avrebbe sempre dovuto essere…un Paradiso Terrestre, un

luogo delizioso e naturalmente, con una circolazione idrica perfetta…Bellissimo programma; mi piace….

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giulio
Giulio....

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