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Un Periodo Mitico

 

 

Prima della grande guerra ( la 1° guerra mondiale) la Germania, non appena si era costituita come Nazione, si allargò in oriente annettendo nel suo Stato la città polacca di nome Poznan, ribattezzandola Posen. Anche se l’evento era comunque un atto di prepotenza, bisognava riconoscere che l’amministrazione e la gestione di quella Germania non poteva, nemmeno minimamente, essere paragonata a quella che sarà più tardi con l’altra Germania; la Germania nazista la quale sarebbe troppo poco definire bestiale Tale amministrazione, quella del Kaiser invece, era decisamente più civile; ogni cittadino aveva il diritto di vivere la sua vita come voleva. Vi erano due lingue ufficiali che venivano insegnante nelle scuole; quella polacca e quella germanica ovviamente, essendo il Paese occupante. Al Comune vi era la rappresentanza tedesca e pure la rappresentanza polacca, che aveva il suo peso nelle varie decisioni pubbliche ed amministrative. Questa era l’epoca chiamata della Belle Époque dove tutto lasciava sperare in un mondo bello, dove la scienza e le varie scoperte tecnologiche, lasciavano immaginare e sognare in un avvenire bellissimo e grandemente stimolante. Ancora non era scoppiata la prima guerra mondiale e pertanto l’umanità non aveva ancora avuto modo di inorridirsi davanti alle atrocità che da lì a non molto purtroppo, dovrà conoscere.

 

Un’Epoca Materialista

 

Tale era l’epoca della Bella Époque dove fra feste, canti, Operette, Gran Operà, la colonizzazione ormai praticamente terminata di tutta quella parte del globo ritenuta ancora selvaggia, la rivoluzione industriale in cui si mise a punto un sistema di produzione davvero efficiente, la tecnologia che offriva grandi aspettative tanto che, grazie ad essa, si pensava di poter dominare praticamente ogni cosa, la musica che aveva raggiunto vette davvero notevoli e dove la gente non aveva altro da fare che divertirsi (naturalmente si parla del ceto alto, il resto della popolazione nemmeno veniva preso in considerazione), la vita sembrava davvero poter continuare a scorrere in questa costante atmosfera magica…..

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La mentalità corrente di questa epoca tuttavia era fondata su una grandissima presunzione e superficialità ossia, non solo che Dio non esiste in quanto l’uomo, con le sue innumerevoli invenzioni che caratterizzavano tale periodo, poteva benissimo vivere senza di Lui (questo credeva l'uomo), non solo che a tutto quello che veniva considerato un mistero, un soprannaturale, veniva data, o almeno si tentava di dare, una spiegazione oggettiva e scientifica (il trionfo della ragione su tutto, anche su Dio), ma addirittura l’uomo, secondo tale mentalità, si sarebbe evoluto fino a diventare chissà che cosa. Non per niente la teoria di Darwin trovò un terreno fertilissimo in questo contesto sociale fino a far diventare tale concetto, un dogma scientifico. Questo perché la mentalità dell’epoca in fondo voleva tutto ciò, ci si attendeva una teoria come quella; se non ci fosse stato Darwin a proporla, ci sarebbe stato qualcun altro a portare confusione sul precario, incompleto, contraddittorio e presuntuoso sapere umano ovvero, una cultura priva di valori.

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Pensare che la teoria di Mendel, riconosciuta ufficialmente come giusta, dice che quando una coppia procrea, ognuno dei due membri trasmette al nascituro il 50% dei suoi cromosomi, ma solo quelli che ha ricevuto durante il suo concepimento e non quelli che ha acquisito durante le esperienze della sua vita. Ora considerando che i pesci non hanno mai avuto dentro di loro allo stat latente, cromosomi di uomini, elefanti, giraffe, asini, galline, tacchini o quant’ altro, è davvero difficile immaginare che da quattro pesciolini sia venuto fuori tutto questo pò pò di roba faunistico, con il suo incredibile numero di speci, dalle mosche agli elefanti e in seguito, addirittura l’uomo…. Dopo questa leggera deviazione dall’argomento della nostra storia, che avrebbe soltanto lo scopo di illustrare in grandi linee, quale era la mentalità preponderante dell’epoca, oltre che offrire una panoramica d’insieme del contesto sociale in cui si svolsero i fatti, ecco la vicenda che è davvero singolare; in fondo i nostri personaggi non erano cattivi e non volevano fare del male; volevano solamente mettere in atto la famosa legge scoperta da Darwin (quella del più forte che vive a danno del più debole) e niente di più.

 

Una Bella Compagnia

 

In tale epoca quindi (la Belle Époque) e in tale città (Poznan quando era sotto l’amministrazione tedesca del Kaiser), si era creata una bella compagnia di giovani; alcuni erano polacchi altri italo polacchi e altri, completamente italiani.
I due italiani della comitiva, Marco e Gianni, erano carabinieri presso l’Ambasciata italiana di Germania, una ragazza italo-polacca, Chiara, era la fidanzata di uno dei due carabinieri, ovvero di Gianni, e la coppia di polacchi autoctoni erano marito e moglie; lui si chiamava Taddeus e lei Lolusch. Dato che questi giovani si trovavano bene insieme, sovente passavano le ore libere frequentandosi o nei locali di ritrovo, nei caffé o ristoranti, oppure andando in riva al fiume Warta, un fiume che attraversa la città di Posen (l’odierna Poznan) a fare il bagno quando era bel tempo.

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Questo fiume però era molto pericoloso e non sono poche le persone che sono affogate a causa dei grandi mulinelli e correnti insidiose che si formavano al di sotto della superficie. Uno dei due carabinieri Gianni, quello con la fidanzata italo-polacca di nome Chiara, più volte aveva salvato la vita in quel fiume, a persone non troppo abili nel nuoto. Chi sta per affogare attanagliato dal terrore, agisce in modo totalmente irrazionale, anche contro il suo stesso interesse e può diventare un pericolo per chi lo sta salvando in quanto non appena il salvatore gli si avvicina per soccorrerlo, il naufrago gli si aggrappa addosso disperato, rischiando di farlo affogare insieme a lui. La tecnica di salvataggio del carabiniere Gianni quindi, per ovviare a questo problema, era un po’ rude ma assolutamente efficace. Non appena il naufrago gli veniva a tiro, per prima cosa gli assestava un bel pugno sulla testa tanto da farlo svenire e dopo, con tutta tranquillità, se lo caricava sul dorso per portarlo a riva. Il marito polacco Taddeus, al contrario dei due italiani, non era per niente un abile nuotatore, se la cavava appena arrischiandosi di andare solo dove si toccava; quando voleva andare più lontano, si appoggiava ad uno dei due carabinieri, entrambi abilissimi nuotatori come detto, per poi tornare immediatamente a riva. La compagnia, che conosceva molto bene il suo carattere particolarmente orgoglioso, permaloso e un poco presuntuoso, si guardava bene dal provocarlo, dal fare battute inerenti al suo modo di nuotare in quanto sapeva bene che ne avrebbe sofferto molto; dopotutto ognuno ha il suo carattere.

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Queste cinque persone quindi, due coppie e un single, erano sempre insieme tanto che (siamo sempre essere umani in fondo), fra il carabiniere libero, Marco, e la signora polacca Lolusch, incominciò a nascere qualche cosa. Quando erano a ballare sovente danzavano insieme, quando erano in riva al fiume Warte, Marco, il carabiniere single abilissimo nuotatore, insegnava alla signora polacca a nuotare, la sorreggeva per la vita, la teneva per le gambe (dopotutto se doveva insegnarle a nuotare….) e, come si dice, da cosa nasce cosa. Taddeus, il marito polacco, da quel grande ingenuo quale era, non si accorgeva di nulla o forse si accorgeva ma non sapeva come reagire? O forse no? Magari era uno che non supponeva il male? …Chissà… egli guardava assieme agli altri, dalla riva del fiume.

 

Insano Progetto

 

Fu così che fra i due amanti (perché da lì a breve, tali divennero) nasce all’unisono, come un solo pensiero, l’idea che se Taddeus, il marito polacco, fosse annegato nel fiume Warta (era possibile, il fiume era molto pericoloso e lui non sapeva nuotare), avrebbero pianto molto perché gli volevano bene e gli erano sinceramente affezionati, ma ci sarebbe stato anche il vantaggio e la possibilità di frequentarsi non più di nascosto, vedersi tutte le volte che ne avevano voglia insomma, avrebbero perso si un amico, ma ci avrebbero guadagnato moltissimo in altro modo; sarebbe stato per loro un vantaggio non da poco, veramente notevole. In ogni modo, prima o poi poteva davvero succedere visto che il fiume era molto pericoloso, le persone che ogni tanto vi affogavano non erano poche, loro erano soliti frequentarlo e lui non era per niente un bravo nuotatore anche se la cosa gli dava troppo fastidio ammetterlo (e infatti non lo ammetteva mai).

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Questa è la legge delle probabilità; quando ci sono troppi elementi che convergono in un solo punto, come quelli menzionati ora, prima o poi può davvero succedere qualcosa in quel senso, ossia l’annegamento di quella persona; è soltanto che i due, Marco e Lolusch, non aspettavano altro…Con il tempo si resero conto che il fatto, se davvero fosse successo, sarebbe stato del tutto innaturale, ossia voluto e non casuale come invece avrebbero tanto desiderato. Quando certi fatti prendono la loro strada spontaneamente, tutto va bene (si fa per dire) ma quando si intravede la possibilità di certi sviluppi che però non avvengono quando invece si spera ardentemente che avvengano, non è più la stessa cosa; a parte la coscienza violata, anche le cose non vanno mai come si sarebbe voluto.

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La caratteristica del signore polacco Taddeus, coniuge della signora polacca Lolusch, era quella di essere oltremodo prevedibile oltre che molto orgoglioso; anzi, era prevedibile proprio perché molto orgoglioso. La moglie, che lo conosceva bene, sapeva come prenderlo e gli faceva fare tutto quello che voleva anche se lui non voleva; bastava che gli dicesse con un certo tono autoritario, di non fare assolutamente una certa cosa che lui, per non essere succube di una donna, faceva proprio quella cosa anche se in fondo non ne aveva voglia. Se poi la donna voleva fargli fare qualcosa in modo più diretto e simpatico, lo prendeva alle buone, diventava gentile e persuasiva e lui, l’accontentava. In un modo o nell’altro comunque, era sempre lui a fare quello che voleva lei. Per la donna in fondo, contava solo questo.

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Bisogna dire che certe donne possiedono uno spirito pragmatico molto più evidente che non quello romantico anche se, da un giudizio superficiale, potrebbe sembrare il contrario; la “femminilità” che queste donne hanno e che tanto fa impazzire i maschietti (soprattutto quelli più sprovveduti), per loro altro non è che un bene, un mezzo come un altro, che possono utilizzare per raggiungere i loro scopi. Come detto quindi, la piccola comitiva era sempre sulla riva del fiume Warta per fare il bagno, rilassarsi e sperare in un miracolo che però non arrivava mai fino a che i due amanti si dissero (all’insaputa degli altri ovviamente): se la montagna non va a Maometto, è Maometto che potrebbe andare alla montagna, ovvero alla fortuna si può anche dare una spinta in fondo, diceva l’amante polacca, noi non faremo nulla di male anzi io parlerò solo per il bene, conosco mio marito. Tu naturalmente dovrai soddisfare l’opinione pubblica; c’è molta gente che guarda dalla riva per cui dovrai cercare di avvicinarti a lui e far finta di salvarlo o tentare; almeno questo è quello che dalla riva la gente dovrà vedere o credere di vedere.

 

Dalle Parole ai Fatti

 

Non appena si presenta la possibilità di una nuova e bella scampagnata presso le rive del fiume Warta, in concomitanza con le ore libere da impegni di ognuno, la comitiva come di abitudine si sistema sulle rive del fiume con tanta altra gente che voleva godersi la giornata di sole. Come d’accordo Marco, il capitano dei carabinieri, si tuffa nel fiume e si compiace di fare delle belle nuotate. Ogni tanto torna a riva esaltando quella bella acqua fresca, ristoratrice. La moglie Lolusch, fedifraga (e candidata omicida), si rivolge allora al marito dicendo: “Taddeus, che peccato che tu non sia un abile nuotatore come lo è il carabiniere italiano Marco, altrimenti anche tu potresti assaporarti questi piacevolissimi momenti ma “caro”, ti prego, fallo per me, non entrare in acqua e soprattutto non andare dove va lui, lo sai che tu non sei capace di nuotare bene come Marco quindi purtroppo, ti dovrai accontentare di bagnarti soltanto i piedi che comunque è sempre meglio di niente”.

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Per l’uomo questo fu davvero troppo. Malgrado gli sembrasse strano che la moglie, che fino a quel momento non aveva mai evidenziato le sue incapacità natatorie, all’improvviso gli dicesse davanti a tutta quella gente che praticamente non era capace di nuotare, cascò completamente nella rete tesagli dalla sua gentil consorte; non gli riuscì assolutamente di stare tranquillo dove era ed accettare l’umiliazione (in fondo era umiliazione solo perché non voleva riconoscere i suoi limiti) e quindi si alzò dalla riva dicendo: “Guarda che anche io so nuotare benissimo e non sono certo da meno di Marco”.

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Detto questo si tuffò in acqua raggiungendo, come ci si aspettava, il punto in cui si trovava l’amico ovvero, il punto più pericoloso dove vi erano diversi mulinelli e correnti insidiose. Come era prevedibile ad un certo punto dalla riva si sentì gridare; “Aiuto aiuto, sto affogando…qualcuno mi aiuti”. Intanto che la moglie fedifraga osservava la scena, l’amante, da quel abile nuotatore quale era, come già era stato pianificato si avvicina al malcapitato per simulare il salvataggio allo scopo di soddisfare le aspettative dei presenti sulla riva visto che tutti conoscevano molto bene la sua abilità in questo senso. L’altro carabiniere infatti, che di tutta la faccenda era all’oscuro e che quel giorno non aveva voglia di fare il bagno preferendo invece di starsene sdraiato a prendere il sole con la sua ragazza, non si preoccupò più di tanto ben sapendo che vicino all’amico polacco c’era il suo collega così che, si limita ad osservare la scena dalla riva.

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L’operazione di salvataggio simulato ha luogo in tutte le sue fasi drammatiche; dalla riva la gente osserva preoccupata tutta la vicenda: il carabiniere Marco, con rapide bracciate si avvicina al malcapitato con l’intento solamente di fingere il salvataggio. Non appena gli si avvicina, dalla riva la gente vede un grande schizzio di acqua e un gesticolare di braccia tanto che il tutto sembra divenire piuttosto confuso. Si vedeva comunque chiaramente che qualcosa che non andava. La signora Lolusch osservava preoccupata dalla riva sperando che, alla fine, tutto andasse bene
Ad un certo punto, il carabiniere Gianni per precauzione, con altri bagnanti buoni nuotatori, si tuffò nel fiume nel tentativo di dare una mano a Marco. Un gruppo portò a riva uno dei due bagnanti che tossiva disperatamente e l’altro gruppo portò a riva il corpo, ormai privo di vita, dell’altro bagnante.

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La signora Lolusch che osservava il tutto dalla riva, si concentrò per fare bene la sua parte; doveva essere molto convincente altrimenti tutto sarebbe stato inutile. Quando gli sembrò giunto il momento, corse disperata verso il gruppo che portava a riva il corpo privo di vita del bagnante gridando: “Taddeus Taddeus, perché non mi hai ascoltata e hai voluto fare quello che non potevi? Perchè ? Ora come farò a vivere senza di te? Perché non mi hai voluto dare retta amore mio? “ Intanto che gridava in quella maniera, correva verso il piccolo gruppo di persone che portavano a riva il corpo senza vita del bagnante….”Taddeus, Tad….” La parola gli morì in gola e subito dopo svenne; ….quello non era Taddeus ma Marco…..

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Nel simulare il salvataggio, Marco gli si era avvicinato troppo e il naufrago, terrorizzato e completamente fuori di se dalla paura, gli si era aggrappato con la cosiddetta forza della disperazione precludendogli, anche se lo avesse voluto, ogni possibilità di soccorso; fu salvato infatti dagli altri bagnanti. La donna polacca era convinta che il suo Marco, abilissimo nuotatore, mai si sarebbe trovato in una situazione tanto disperata e critica fino a lasciarci la pelle. Eh si…., è proprio vero: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

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