coscienza

 

 

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Prefazione

 

Viviamo in una epoca che nel corso della Storia umana può essere definita come molto particolare. E' solo che essendoci abituati, in quanto ci siamo dentro fino al collo, non ci facciamo più caso perché tante cose incredibili che ormai fanno parte del nostro quotidiano esistere, le consideriamo come del tutto naturali e scontate.  E’ sufficiente fare il paragone con quello che era la vita presso gli uomini delle caverne a quella degli uomini contemporanei, e vedremo che c’è da essere allibiti nel notare le differenze…..Eppure, anche gli uomini delle caverne erano uomini esattamente come lo sono quelli di oggi ( ma nel nostro immaginario probabilmente, quelli erano molto meno importanti).

 

 

Praticamente se noi fossimo nati qualche millennio fa faremo esattamente la stessa vita che facevano loro ovvero, ad esempio, per avere una casa (le famose caverne), anziché fare il mutuo, il compromesso, definire il tutto dal notaio ecc, come si farebbe oggi, avremmo dovuto fare a botte con gli orsi, ingaggiare vere e proprie battaglie contro di loro, dove qualcuno del gruppo, quasi sempre, ci lasciava anche la pelle……Si può immaginare una guerra fra poveri più di quella?...Addirittura litigare con le bestie per ripararsi dal freddo e dalle intemperie.  Pensare che anche i grandi della terra, del giorno d’oggi e di ieri discendono, come chiunque del resto, da queste persone.  E’ vero che anche in questa era malgrado le innumerevoli invenzioni che accompagnano la nostra vita ormai da tempo, c’è sempre gente che, secondo me, non vive ai livelli di quello che dovrebbe essere invece, il giusto tenore di una vita umana.

 

 

Passato, futuro….e presente

Prima di affrontare l’argomento vero e proprio, desidero fare alcune considerazioni su quello che noi definiamo "il tempo", al quale colleghiamo le immagini, soprattutto i costumi della gente delle epoche passate, tanto da far diventare il tutto (costumi e tempo), un cosa sola. In realtà non credo sia così. Il tempo è una cosa, le mode sono un’altra; in teoria (molto in teoria), anche oggi la gente potrebbe vivere con i costumi dell’antica Roma; se non è così, non è certo a causa del 3° millennio, ma a causa di altri fattori ………Il tempo, per qualche filosofo altro non è che un eterno presente in quanto in fondo, il presente vero e proprio non esiste tanto esso è rapido….non esiste una possibilità per localizzare il presente nel vero senso della parola; praticamente è impossibile tanto esso è rapido e qualora lo si potesse anche fare, non avrebbe senso tanto esso è veloce e quindi, sostituito immediatamente da un altro presente, altrettanto velocissimo come il precedente. 

 

 

E’ curioso notare che in fondo, lo stesso è per il passato perché anche se si potesse andare all’indietro, per scoprire il principio del tempo, ci sarà sempre un altro principio, anteriore a quello….stesso discorso è per il futuro, in cui troveremo sempre un qualche cosa che seguirà sempre un qualcos’altro. ….Interessante fare queste riflessioni; io credo sia un bene farle anche per uscire, di tanto in tanto, dalle nostre quotidiane meschinità e ragionare, qualche volta, a livelli superiori; è quello che distingue l’uomo dalla bestia.

 

I vari modi di vivere della gente

E’ interessante secondo me, approfondire l’aspetto psicologico di certe cose; ad esempio non esiste una legge che proibisca di andare in giro vestito da antico romano, ma di fatto, è assolutamente impossibile farlo. A parte questo, desidero attrarre l’attenzione dell’eventuale lettore sul fatto che come detto, la vita di oggi non può essere nemmeno paragonata a quello che era qualche secolo fa quando invece è possibile, grosso modo, fare paragoni con il modo di vivere della gente di epoche diverse, nel nostro lungo passato

 

 

Se ripassiamo nella nostra mente, le immagini dei libri di storia che si studiavano  quando eravamo ragazzi, vedremo scorrere nel nostro immaginario, le varie epoche in cui è vissuto l’uomo…In apparenza molto diverse, soprattutto nel modo di vestire, ma in fondo nella sostanza, non molto dissimili l’una dall’altra nel senso che, tanto per fare un’altro esempio,  se uno doveva spostarsi, altri mezzi non c’erano se non il cavallo, il mulo, l’asino o addirittura, la marcia forzata e da li, non cambiavi; oggi invece…… Anche per scrivere, più che il piumino e la carta, non c’era. La carta, che tra l’altro è stata una grande invenzione per l’epoca, che migliorò notevolmente il crescere della cultura, non  fu comunque tale da cambiare la vita della gente. Prima c’era la pergamena, sicuramente meno pratica della carta….anche la stampa costituì un notevole salto di qualità. Tutte queste cose però, non hanno rivoluzionato la vita quotidiana della gente; forse ne hanno gettato le basi.

 

 

Una vera esplosione di invenzioni

Per millenni e millenni quindi, a parte  i cambiamenti nel vestiario e le invenzioni di cui si è detto, inclusa anche la scrittura (il passaggio dalla Preistoria alla Storia) poco più, poco meno, la vita ha seguito sempre gli stessi ritmi ma da un secolo, un secolo e mezzo, dopo tanti millenni che l’uomo sta sulla terra, ecco una vera esplosione di invenzioni che addirittura non riusciamo più a starci dietro….ma che cosa è successo? Non c’è un effetto se prima non c’è una causa quindi, qualche cosa sicuramente è successo, ma cosa? L’uomo è diventato improvvisamente più intelligente?  Lo dubito seriamente… anzi, sono completamente certo che no; comunque sia, qualche cosa è successo…

 

 

Per una persona normale, priva di pregiudizi e di presunzioni, la cosa dovrebbe perlomeno, essere considerata importante e diventare oggetto di ricerche rivolte in questa direzione. Se uno poi legge nella Bibbia, un libro che esisteva gia prima che apparissero tutte queste invenzioni, verrà a sapere che la fine dei tempi sarà preceduta da un incredibile aumento della conoscenza. Per chi non è superficiale ma riflette (come è detto: Chi ha orecchio… oda), non può restare indifferente, tanto più che il profeta Daniele, autore di questa profezia, aggiunge che a causa di questo aumento della conoscenza, aumenterà anche la sofferenza umana. Se pensiamo all’ultima guerra, vediamo che è assolutamente vero.
Pensare invece, che con questo aumento della conoscenza si potrebbe (e si dovrebbe) fare tanto del bene, ma il problema (parlo ovviamente delle persone in buona fede e ben intenzionate) è che a volte neppure sappiamo che cosa è il bene o il male.

 

Ho notato più volte, che persone animate da un sincero desiderio di fare del bene, forse perché troppo piene di loro stesse, per finire, al termine del loro operato, risultava decisamente maggiore il male fatto involontario (come effetto marginale), che non il bene che avrebbero voluto fare…figuriamoci poi quelle persone che vogliono di proposito fare il male per motivi loro.

 

Adesso voglio, cercando di non mettermi su un piedistallo, anche perché sovente ho riscontrato anche in me tali sentimenti e dinamiche mentali, fare un esempio che evidenzia in certe persone, uno spirito contorto, probabilmente bigotto, che ora tenterò di spiegare…almeno lo spero, augurandomi  pure che nel giudicare, più che costoro, il loro pensiero, anche io non faccia del male quando è nelle mie intenzioni invece, fare del bene….se davvero così fosse, mi scuso già in anticipo dichiarando la mia buona fede.

 

La clonazione

Tornando, ancora per un momento allo stupore dovuto alla grande proliferazione di invenzioni incredibili, che dovrebbero stupirci ma che ormai non ci stupiscono più, vorrei soffermarmi un attimo sulla clonazione che ormai, da un certo tempo, se ne parla. Davvero questa invenzione sorpassa l’immaginabile; pensiamo se fosse presente al giorno d'oggi, una persona del secolo scorso…io credo che diventerebbe matta o qualche cosa del genere….eppure questa è l’attuale realtà….
Devo dire che purtroppo non sono ferrato in materia e nemmeno riesco ad immaginare come, tecnicamente, la cosa sia possibile, ma so che lo è grazie al famoso esperimento della pecora Dolly. Io credo che il
clone di un essere vivente, da come la capisco io, scentificamente parlando, altro non sia che il suo potenziale fratello gemello anche se questi, è chiamato alla luce dopo magari trenta anni; certamente… non il figlio.  Per me, la cosa di alto interesse comunque rimane come tecnicamente parlando, la cosa sia possibile…vedrò di informarmi.

 

 

Penso comunque quanto sia interessante l’operazione che darà come risultato questa cosa incredibile….davvero siamo arrivati alla fine dei tempi, stando alle profezie di Daniele…. Se non erro,  la pecora Dolly è morta; probabilmente perché più delicata della sua prima rappresentante, però, a parte il fatto che non so come avviene tecnicamente questo processo di clonazione, saprei invece, come utilizzare questa invenzione (succede a volte, che certi geniacci inventino cose mirabolanti, ma poi non sanno cosa farsene; a mio avviso è anche importante sapere come utilizzarle)

 

 

 Diversi modi di fare le cose secondo coscienza

Ho parlato tempo fa, con alcune persone di questo argomento, dicendo che con una tale invenzione, sono superati tutti i problemi di rigetto, nelle operazioni dei trapianti in quanto il nuovo organo o arto trapiantato, in fondo fa parte del patrimonio genetico del donatore pertanto è sempre roba sua tanto che le probabilità di rigetto sono pressoché nulle. Per questo dissi che ognuno potrebbe farsi clonare, esattamente come lo è stato per l’originale della pecora Dolly, rendere la vita del clone praticamente vegetale ovvero, completamente inconsapevole (anzi, tale vita, non dovrà mai essere consapevole di esistere) cosi che, se uno ha bisogno di un organo vitale nuovo, magari perchè il suo è minato da un terribile male, sa dove rivolgersi senza cercare disperatamente un donatore (e conseguentemente, sperare in una disgrazia altrui) con il pericolo, tra l’altro di eventuali rigetti.

 

 

Quando mi è venuto spontaneo parlare con qualcuno di queste possibilità; la reazione che ho incontrato non è stata da poco. Praticamente mi hanno giudicato, non dico come il dottor Jekill, ma quasi. In effetti, avere due o tre cloni a disposizione per prendere un organo, o un arto, secondo le necessità,  sa un po’ da film dell’Horror  ma io invece, non credo. Secondo me questo è un pragmatismo puro, che vede le cose nella loro essenza, all’unico scopo di creare benessere e valorizzare la vita; naturalmente, è di assoluto rigore, che il clone non abbia mai una vita consapevole ovvero, che assolutamente non sia, e non sia mai stato consapevole di esistere.

 

Mors tua….vita mea

Ho conosciuto bravissime persone, veramente a modo, di cui ho un carissimo ricordo, che avevano un figlio sanissimo ma con un leggero difetto fisico; tale difetto fisico era leggero finche era giovane, ma con il tempo, tale difetto sarebbe diventato grave fino a rovinare e rendere, nel tempo, come invalida la sua vita…a meno che non si fosse trovato un donatore, della sua stessa età, per il trapianto. Questo stava a significare, tra l’altro, che tale giovane doveva morire a seguito di un incidente stradale in quanto il corpo doveva essere sanissimo, quindi, o incidente d’auto, di moto, o a seguito di una rissa o sparatoria ( e tante cosette così)…

 

 

Se tale donatore, anche se giovane, fosse morto di malattia, difficilmente sarebbe stato trovato idoneo per donare l’organo…
Cosi che, sia i dottori, addetti all’operazione, che ovviamente i parenti, non aspettavano altro, ovvero che qualche ragazzo facesse una brutta fine per trovare l’organo tanto desiderato…..Ricordo che durante il periodo
dell’attesa questa mamma era visibilmente combattuta (sicuramente sarebbe successo a chiunque si fosse trovato al suo posto), da un lato come mamma, e più forte di lei, sperava che succedesse qualche cosa in quel senso, e dall’altro, sempre come mamma, sapendo che un’altra mamma avrebbe pianto per questo, sperava che non succedesse (tuttavia, suo malgrado, prevaleva la prima opzione). Purtroppo (o per fortuna) qualcosa successe in quel senso…un ragazzo, nel fare le classiche impennate con la moto, perse il controllo e si andò a schiantare.  Venne recuperato l’organo, una mamma si tranquillizzò, ma un’altra mamma pianse….

 

Considerando questo, il trapianto dell’organo è un bene incompleto anzi, deve essere per forza incompleto altrimenti non si può attuare in quanto, è necessaria la disgrazia di un'altra persona…..non trovo la cosa completamente soddisfacente. Questa grande invenzione, rimane una invenzione a circuito chiuso, a meno che non si incominci a non avere più paura di avere coraggio e non si incominci a ragionare su altri parametri; spostare i punti cardinali della nostra coscienza e vedere il bene (e anche il male per evitarlo) a prescindere dalle correnti tradizionali di pensiero, dove il bene, sovente, non va oltre che un tipo di ragionamento fine a se stesso, ma che di concreto, non ha nulla (un paragone a questo, potrebbe essere l’eutanasia). Quindi, a parte le analogie con i film dell’Horror per chi è molto impressionabile, se una persona alla quale è necessario trapiantare il cuore, non è obbligata a sperare (gioco forza) nell’incidente di qualcun altro, ma può contare sulla clonazione di se stessa e trovare il donatore nel suo stesso clone, non è meglio? Io credo di si. E’ la speranza che a qualcuno succeda la disgrazia che avvilisce l’essere umano.

 


Il massimo sarebbe un controllo serrato delle forze dell’ordine, tanto da filtrare il moscerino, soprattutto per la passione del motorino nei giovani, causa di tanti incidenti, con provvedimenti tali da indurre la stragrande maggioranza di questi (dei giovani), ad attenersi scrupolosamente al codice stradale, tanto da ridurre, almeno del 90% gli incidenti (e se al 100%, ancora meglio) e dall’altro, incrementare la possibilità che offre la clonazione, per quanto riguarda la donazione degli organi….Quella si che sarebbe, secondo me, un miglioramento della vita sociale…..Io credo che una coscienza pragmatica, concreta e costruttiva, rivolta anche in questo senso, possa promuovere un bel salto di qualità nella vita umana.  

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Giulio
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